di Aldo Grandi
Non ci volevamo credere. Ci siamo stropicciati gli occhi, ma era tutto assolutamente, maledettamente vero. Il comunicato di Anpi e sindaco di Lucca, recitava proprio così. A parte la tempistica, diremmo quantomeno azzardata e fuori luogo all’indomani dell’attentato che ha ucciso 14 persone di cui due italiani, sulla Rambla a Barcellona.
I musulmani del califfato uccidono persone innocenti – forse per la Sinistra e i partigiani non c’è distinzione, ma a noi quando muore un italiano fa ancora più male, e perdonateci il razzismo – e Alessandro Tambellini che fa?, incontra i partigiani dell’Anpi il 17 agosto – il giorno dell’attentato – e lancia un appello in cui denuncia il pericolo di un risorgente fascismo. E come se non bastasse, due giorni dopo, dopo gli attentati in Finlandia e in Germania, diffonde un comunicato che definire delirante è un eufemismo.
Ma vi rendete conto a che livello di sudiciume politico, di disinformazione, di vergognosa strumentalizzazione, di illiberalità, di schifezza siamo arrivati?
In sostanza il pericolo per Lucca e per tutta l’Italia non sarebbero l’invasione e la sostituzione etnica cui questi bastardi politicanti da strapazzo illegittimamente al Governo ci stanno sottoponendo contro la nostra volontà.
No, il pericolo sarebbe il fascismo risorgente, sarebbe CasaPound, sarebbe – in sostanza e per l’Anpi i cui nuovi partigiani sono ragazzini imbevuti di Ideologia e piazzati ai vertici dell’associazione altrimenti chi versa i contributi stanziati da mamma Stato se non c’è più alcun partigiano vivo in grado di prenderli? – a Lucca Fabio Barsanti, una persona seria, onesta, preparata, che dipingono come un fascista senza nemmeno conoscerlo e che, fascista o no, se esistono e vivono antagonisti, terroristi e comunisti, non si capisce perché proprio lui dovrebbe essere messo al bando.
Eccolo, lo pubblichiamo integralmente, il delirante comunicato congiunto di Anpi e Tambellini. E’ destinato a quei lucchesi che hanno votato a sinistra e, soprattutto, a quelli che sono stati col culo sulla spiaggia o ai monti il giorno del ballottaggio:
Giovedì 17 agosto l’Anpi ha incontrato ufficialmente il sindaco Alessandro Tambellini per discutere del risorgere di movimenti politici con espliciti richiami al fascismo e del dilagare, sulla rete, di dichiarazioni, siti, comunicati di tipo fascista, omofobo e razzista.
La delegazione Anpi era guidata dalla presidente provinciale Gabriella Paolini e la presidente della sezione di Lucca Rosalba Ciucci. E’ stata portata al sindaco una lettera in cui si chiede un rinnovato impegno per la tutela della legalità democratica e dei valori della nostra Costituzione antifascista.
Inoltre, l’Anpi ha sostenuto l’opportunità di avvalersi delle leggi nazionali e del dettato costituzionale, per escludere manifestazioni ispirate al fascismo sul nostro territorio.
“Sono inoltre importanti – affermano Paolini e Ciucci – le iniziative culturali in collaborazione con le scuole, per mantenere la memoria storica e trasmettere i valori della Resistenza alle nuove generazioni. I giovani, e coloro che sono più vulnerabili a un certo tipo di propaganda, devono essere messi in guarda dal problema dei nuovi fascismi, devono conoscere realmente a cosa ha portato nel nostro paese il ventennio di dittatura fascista. Non solo colonie estive o bonifiche di territori palustri, ma violenza, prevaricazioni e repressioni, con tribunali speciali che giudicavano colpevoli coloro che chiedevano democrazia infliggendo 15/20 anni di carcere. Per non parlare della pena di morte, facilmente eseguita da nazifascisti negli ultimi anni della ll Guerra Mondiale e della deportazione di massa di ebrei (il nemico di allora), ed oppositori di ogni genere al regime o considerati tali.
Il Sindaco ha condiviso ed accettato le nostre richieste per il rispetto delle leggi e dei principi democratici ed antifascisti contenuti nella nostra Carta Costituzionale. Il cammino per la difesa della nostra Repubblica Democratica continua“.
P.S. La delegazione dell’associazione partigiani d’Italia era guidata dalla presidente provinciale Gabriella Paolini e dalla presidente di sezione Rosalba Ciucci. Ci domandiamo se le due dirigenti abbiano preso parte alla guerra di Liberazione negli anni compresi tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 e se sì, ci complimentiamo perché, nonostante l’età anagrafica, mantengono energie sufficienti per poter combattere il nuovo rinascente fascismo.