Due cittadini marocchini e un cittadino siriano sono stati espulsi dal territorio nazionale per motivi di sicurezza nazionale. Si tratta, spiegano al Viminale, di un 38enne marocchino, detenuto per reati comuni, “emerso all’attenzione degli investigatori nell’ambito del monitoraggio del D.A.P. Nel 2016 era stato infatti inserito nel 2^ livello ‘Medio’ a seguito di una denuncia presentata dal suo compagno di cella perché vessato con rigide regole di convivenza dettate dalla sua visione integralista del credo islamico”.
“Lo scorso aprile, il marocchino è transitato nel 1^ livello ‘Alto’ in quanto, insieme ad altri detenuti, dopo aver appreso dai telegiornali della notizia della strage terroristica di Stoccolma, ha chiaramente ed inequivocabilmente festeggiato, inneggiando all’evento terroristico perpetrato nella capitale svedese”.
L’altro espulso è un siriano che utilizzava anche un alias di un cittadino tunisino. Nel 2015 “era stato tratto in arresto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora presso la sede di Brognaturo (VV) della Cooperativa ‘Stella del Sud’, ove in diverse circostanze si è evidenziato per condotte prevaricatrici nei confronti di altri ospiti e degli operatori”.
In particolare, aveva espresso apprezzamento nei confronti degli autori dell’attentato terroristico di Manchester e tentato di avviare una operatrice del centro verso la conversione all’Islam. Successivamente, aveva avuto un diverbio con un operatore della cooperativa d’accoglienza per motivi legati alla sua visione della religione islamica. Già nel 2011 nei suoi confronti erano stati emessi due decreti di espulsione, riuscendo sempre a sottrarsi all’esecuzione degli stessi.
Anche un 31enne marocchino, già sottoposto lo scorso 4 luglio a fermo da parte dei Carabinieri di Tortona (AL) per il furto di un minibus della società di trasporto pubblico ARFEA, e sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. è stato espulso.
“Lo straniero – sottolineano al Viminale – era già emerso all’attenzione, nell’aprile 2016, per le sue “turbe psichiche”: in particolare era stato intercettato, sempre da personale dell’Arma, in stato psicotico mentre si proclamava seguace dello Stato Islamico. Resosi autore di analoghi episodi avvenuti nel corso del 2017, è stato affidato al Centro d’Igiene Mentale di Tortona e sottoposto a Trattamento Sanitario Obbligatorio”.
“Venuto meno all’obbligo di presentazione alla P.G., è stato associato al C.P.R. di Torino e quindi rimpatriato dalla Frontiera aerea di Milano-Malpensa. Per questi motivi sono stati adottati i 3 provvedimenti di espulsione e i rimpatri sono stati effettuati con accompagnamento nel proprio Paese di provenienza”.
Con questi rimpatri, 70 nel solo 2017, “salgono a 202 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese dal gennaio 2015 ad oggi”. ADNKRONOS