Kenya, scontri dopo il voto: 100 morti

Cresce la tensione in Kenya, dopo la proclamazione della rielezione del presidente Uhuru Kenyatta in elezioni che sono state definite “una farsa” dall’opposizione. Sarebbero un centinaio le persone uccise dalla polizia, denunciano nelle violenze post elettorali fra cui anche tanti bambini.

“Questo terrore di Stato è stato perpetrato in seguito a una meticolosa preparazione”, ha denunciato James Orengo, esponente della National Super Alliance (Nasa), in una conferenza stampa a Nairobi. La polizia è “responsabile per le violazioni delle leggi keniote e internazionali”, ha affermato Orengo, secondo il quale il governo “sapeva che l’elezione sarebbe stata rubata e ha preparato gli strumenti necessari”. Orengo ha parlato di voto “farsa”, promettendo di ribaltare l’esito delle elezioni.

Secondo i risultati ufficiali diffusi ieri sera, il presidente uscente Uhuru Kenyatta ha ottenuto un secondo mandato con il 54,3% dei voti. Il suo principale avversario Raila Odinga, che fin dall’inizio aveva denunciato una frode informatica in seno alla commissione elettorale, ha respinto il risultato. Tuttavia gli osservatori internazionali hanno assicurato che il voto si è svolto in maniera credibile con poche irregolarità.

Nel 2007, in seguito ad altre elezioni contestate in cui fu sconfitto Odinga, vi furono 1200 morti e 600mila sfollati in scontri etnici post elettorali. Orengo ha affermato che dei 100 morti ben 10 erano bambini, ma non ha fornito altri dettagli sulle vittime. Intanto la Commissione Diritti Umani del Kenya ha detto di aver contato 24 morti nelle proteste scoppiate nelle roccaforti dell’opposizione dopo le elezioni di martedì. Secondo Medici Senza frontiere, almeno 20 persone sono rimaste ferite in violenze post elettorali nello slumdi Mathare a Nairobi, tre delle quali sono state colpite da armi da fuoco. (AdnKronos/Dpa)