Sono cifre pesanti quelle che i commissari europei fanno spendere all’Unione Europea, e dunque ai cittadini del Vecchio Continente, per i loro spostamenti. Se ne occupano oggi alcune testate, tra cui Il Fatto Quotidiano e Il Giornale. Tra i politici definiti “più spendaccioni” anche Federica Mogherini che, per il viaggio di tre giorni a Baku (Azerbaijan) e Yerevan (in Armenia), tra il 29 febbraio e il 3 marzo 2016, – a leggere i due quotidiani – avrebbe speso complessivamente 75.393 euro.
La Commissione Europea avrebbe sborsato complessivamente quasi 500mila euro nei mesi di gennaio e febbraio. In pratica 8.790 euro in media al mese per ognuno dei 28 commissari. Questo secondo i dati pubblicati dalla Ong Acces to Europe, che dopo tre anni di lotta giudiziaria sarebbe riuscita ad ottenere i rendiconti delle missioni ufficiali.
Stando a il Giornale le cose variano ovviamente da commissario a commissario. Sui costi inciderebbe anche la necessità di utilizzare talvolta anche degli aerei privati. Il presidente Jean-Claude Juncker avrebbe fatto la missione più costosa nei primi due mesi del 2016: a Roma, per una spesa di 27mila euro in 2 giorni.
Il trattamento per i componenti la squadra di Juncker non e male. “Oltre alle spese per viaggio e albergo – precisa il Giornale – i commissari ricevono una diaria giornaliera, da cui viene sottratto un certo ammontare nel caso in cui partecipino a pranzi o cene ufficiali. Dai rimborsi sono sottratti anche gli eventuali giorni di vacanza”.
Tra gennaio e febbraio 2016 i 28 componenti avrebbero svolto “261 missioni ufficiali in 26 Stati membri dell’Unione Europea e in 23 paesi extra-Ue”. Da tener presente che in quel periodo hanno inciso tre eventi che hanno coinvolto un gran numero di commissari. In primo luogo la riunione del collegio con la presidenza olandese del Consiglio dell’Ue all’Aia e a Amsterdam. In secondo luogo la sessione plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo e poi il World Economic Forum di Davos. Ci sarebbero tuttavia dei commissari più portati di altri a “compiere missioni ufficiali nei loro paesi di origine, spesso in coincidenza dei fine settimana”.
Il tedesco Guenther Oettinger, oggi responsabile del bilancio ma che all’epoca si occupava di economia digitale, “avrebbe incluso almeno un passaggio in Germania in 10 delle sue 13 missioni ufficiali, per le quali ha ricevuto un rimborso delle spese e la diaria giornaliera”.
Pierre Moscovici, commissario agli Affari economici e monetari, sarebbe invece transitato da una città francese, in particolare la capitale Parigi, in 5 missioni ufficiali del periodo considerato.
“La commissaria belga Marianne Thyssen avrebbe ricevuto 48,3 euro di rimborso spese – continua il Giornale – per aver partecipato a un ricevimento del suo partito, i cristiano-democratici fiamminghi della CD&V, per festeggiare il nuovo anno a Anversa”.
Da segnalare invece che, nei primi due mesi del 2016, la nostra Mogherini ha incluso Roma in due sole missioni ufficiali, ma in un caso non ha chiesto alcun rimborso spese.