BARI, 11 AGO – La prima sezione Civile del Tribunale di Bari, giudice Concetta Potito, ha condannato la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell’Interno a pagare un risarcimento di 30mila euro per danno all’immagine in favore del Comune di Bari per le condizioni “non dignitose” con cui fino al 2016 (anno di chiusura del Centro) sono stati trattati i migranti ospiti del Cie.
Il Tribunale ha accolto il ricorso degli avvocati Luigi Paccione e Alessio Carlucci che hanno agito in sostituzione dell’amministrazione comunale. Nella sentenza (42 pagine), il giudice ripercorre la storia della città di Bari di cui “lo straniero è parte integrante”, il rischio che la si identifichi e ricordi per la “inumanità” del Cie e fa esempi di luoghi “rimasti saldamente legati in senso negativo alle strutture di costrizione e di sofferenza di esseri umani che vi erano collocati”, come Auschwitz, Guantanamo e Alcatraz. “Il risarcimento sia impiegato per scolarizzare i minori del Cara” chiede l’avv. Paccione al Comune. (ANSA)