Mentre la Procura di Trapani indaga sulla ong tedesca Jungend Rettet che operava attraverso nave Iuventa, altre organizzazioni non governative sono oggetto delle verifiche degli investigatori sull’ipotesi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per veri e propri ‘viaggi organizzati’ con i trafficanti di profughi dalle coste dell’Africa all’Italia. Secondo notizie pubblicate in prima pagina dal Corriere della Sera e da Messaggero e Mattino, nel mirino delle indagini ancora ‘segrete’ dello Sco, il Servizio centrale operativo della Polizia, sulle ‘consegne concordate’ in alto mare ci sarebbe anche Medici senza Frontiere.
Il Corsera cita l’interrogatorio il 27 febbraio scorso di Cristian Ricci, titolare della Imi Security Service che si occupava dei servizi di sicurezza sulla Vos Hestia di Save the Children: ‘In realtà – dichiara a verbale – la nave Iuventa fungeva da piattaforma e quindi si limitava a soccorrere i migranti per poi trasbordarli. Era sempre necessario l’intervento di una nave più grande su cui trasferire i migranti soccorsi dal piccolo natante’. E in alcuni casi, secondo le testimonianze raccolte, imbarcazioni di Msf sarebbero intervenute per soccorrere e trasbordare i migranti senza essere state allertate dalla Guardia Costiera.
Tra le navi i cui movimenti sono ora sotto osservazione, scrivono il Messaggero e il Mattino, ci sono la ‘Dignity One’, la ‘Bourbon Argos’ e la ‘Vos Prudence’ (MEDICI SENZA FRONTIERE). Nei mesi scorsi, sarebbero stati accertati ‘sconfinamenti ripetuti’ verso la costa libica ad almeno 8 miglia rispetto alle 12 consentite. ANSA