C’è qualcosa che non quadra nel calderone delle spese destinate all’accoglienza. In queste ultime settimane alcune prefetture hanno avviato le procedure per recuperare nuove sedi da destinare all’alloggio di altri immigrati.
Significa che i conteggi sugli ipotetici arrivi, in previsione degli sbarchi della bella stagione, sono stati sbagliati e quindi servono altri posti letto, altre strutture, altre coop e altre onlus da ingaggiare cui elargire altri soldi per accudire i nuovi arrivati. Fatto sta che, a oggi, l’impegno di spesa, da qui a fine anno, viene incrementato di 387 milioni di euro (387.230.796 precisamente) per fare fronte alle necessità primarie di chi sbarca senza togliere, perché no, anche qualche benefit.
Come la prefettura di Livorno, che paga il servizio legale 42mila euro per aiutare l’immigrato a compilare la domanda di asilo. Non manca neppure il mediatore culturale: impegno di spesa 84mila euro. E c’è da aggiungere che l’ultimo bando di gara per la prefettura di Livorno interessa solo 39 posti che costeranno all’erario 730mila euro. Già, ma sappiamo bene che la rossa Toscana delle aree costiere è poco incline ad accogliere. Nel Grossetano le autorità prefettizie ci stanno riprovando ad aprire ai migranti ma niente da fare: anche l’ultimo bando con molta probabilità andrà deserto. Però se ci si sposta a Cuneo la città da settembre a dicembre farà spazio a 700 stranieri: spesa 2.940.000.
Qualche giorno fa invece la prefettura di Modena ha pubblicato un ennesimo bando in due lotti: 1.144 posti, più altri 2.300 (55.259.000 euro).
Ma anche Bologna incrementa gli ospiti: a novembre nell’hub del Centro Mattei ce n’erano 275, successivamente si è arrivati a 700 (2.254.000 euro). Quanto ai centri di accoglienza nella città delle due torri la spesa per 2.375 immigrati è di 50.706.250.
Ma sono altre le città del Nord che aprono le porte. A Udine si provvede ad altri 1.030 (8.404.800 euro), a Genova 700 posti (14.871.500), a Bergamo 3.250 (62.448.750), a Milano arriveranno altri 90 migranti (567.000). Così nel centro Italia. Ad Ascoli Piceno andranno 640 immigrati in più (12.343.276) mentre ad Ancona l’ufficio territoriale del governo cerca alloggi privati da affittare per trasferirci i richiedenti asilo, ma ancora le stime effettive non sono concluse.
Non mancano le poste per potenziare l’ospitalità nei porti di approdo. A Cagliari ne andranno 3.500 (100.695.000 euro), altri 300 adulti verranno distribuiti a Nuoro (1.575.000) e 65 minori (728.748). Palermo apre a 1.300 posti in più nei centri Cas (20.852.000), a Siracusa 1.000 adulti (16.040.000) e 250 minori (6.730.600), a Ragusa nuovi 150 posti (735.000).
E anche Lampedusa fa di nuovo la sua parte: l’hot spot accoglierà 381 immigrati (4.867.275) erogando anche un servizio di interpretariato veloce per 570 ore (15.650 euro). Passando alla terraferma: Bari cresce di altri 300 posti (1.241.280) temporanei e di altri 744 nel Centro per richiedenti asilo (21,5 milioni). A Corigliano calabro 800 posti (3,72 milioni) e a Crotone è stato annunciato un bando straordinario per 400 nuovi stranieri: 835mila euro da ottobre e novembre di quest’anno.
In tutto si conteggiano circa 16mila nuove presenze. Per il cosiddetto cruscotto degli arrivi i dati sarebbero stabili su un 5,7 per cento in più dello scorso anno. Se così fosse da qui a dicembre non ci dovrebbero essere nuove richieste di spazi tanto meno nuovi impegni di spesa.