FIRENZE, 26 LUG – Per i delitti del mostro di Firenze ci sarebbe una nuova pista che legherebbe gli 8 duplici omicidi alla ‘strategia della tensione’, a una ‘pista nera’. Il pm che ha sempre indagato sui delitti del mostro, Paolo Canessa, ora procuratore capo a Pistoia, avrebbe indagato secondo quanto scritto sui quotidiani locali, un ex legionario, Giampiero Vigilanti, 86 anni, residente a Prato.
L’inchiesta sarebbe condotta in collaborazione con il procuratore aggiunto di Firenze Luca Turco. L’uomo, secondo quanto spiegato, conosceva Pietro Pacciani: come lui nel 1951 abitava a Vicchio, nel Mugello, quando quest’ultimo uccise l’ex rivale sorpreso con la sua ragazza. Vigilanti sarebbe stato sentito da Canessa più volte negli ultimi mesi e condotto nei luoghi dove vennero uccise le coppiette. Era già stato coinvolto marginalmente dalle indagini. La pista nera era stata già emersa 30 anni fa e poi ripresa dopo un esposto dell’avvocato Vieri Adirani, legale dei familiari di Nadine Mauriot, una delle vittime del mostro. (ANSA)
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Da leggere
[…] “Canessa ricorda peraltro che nell’ 88, prima ancora che dalle indagini emergesse la figura di Pietro Pacciani, «c’ è una persona che bussa caparbiamente a tutte le porte per denunciare i suoi sospetti. E’ Mariella Ciulli, la moglie separata del dottor Calamandrei. Ora è molto malata ma all’ epoca era lucidissima.”
L’ accusa: Calamandrei il mandante
Uno degli indizi più importanti è però dato dalla testimonianza della moglie del farmacista Calamadrei, processato per essere tra i mandanti dei delitti del Mostro (e assolto nei primi mesi del 2008). La donna, Mariella Ciulli, dichiarò che il marito era il Mostro. “Mio marito tagliava, Vigna sparava” dichiarò. (28 novembre 2007)