BOLOGNA, 25 LUG – Le ragazze scelte in Nigeria e attirate con la promessa di una vita migliore, i giuramenti e i riti vudù come garanzia per il viaggio, le violenze e le privazioni durante i 6.500 km di percorso e infine l’assoggettamento e l’obbligo a prostituirsi una volta arrivate in Italia, per saldare lo stesso debito. Con punizioni fisiche e ritorsioni per chi si rifiutava di essere sfruttata.
E’ questo lo scenario svelato dall’operazione ‘Falsa speranza’ della Compagnia Carabinieri Bologna Centro, che ha eseguito 11 fermi per appartenenti ad un gruppo criminale di nigeriani. Associazione a delinquere finalizzata alla tratta, alla riduzione in schiavitù, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e della prostituzione alcuni dei reati contestati. Tutto nasce dalla denuncia di una vittima, una 24enne che a giugno 2016 ha trovato la forza di rivolgersi ai Carabinieri: le violenze sessuali per non essersi prostituita le hanno provocato lesioni permanenti ai genitali e la contrazione dell’Hiv. (ANSA)