L’Angola contro l’Unione Europea sulla missione di osservazione elettorale del 23 agosto. Luanda ha respinto le condizioni di Bruxelles, ossia la firma di un memorandum che prevede tra l’altro l’accesso degli osservatori a tutti i seggi del Paese.
“Non abbiamo nessun obbligo verso gli altri, nessuno può imporci il proprio modo di osservare le elezioni”, ha reagito il ministero degli Esteri angolano.
Dal canto suo la scorsa settimana l’Unione Europea aveva affermato che l’invito dell’Angola era stato inviato tardivamente. Ora il rifiuto di Luanda per alcuni è interpretato come la volontà del “movimento popolare per la liberazione dell’Angola”, il partito al potere, di coprire eventuali brogli elettorali.
Le elezioni che segneranno la fine di 38 anni di potere di José Eduardo dos Santos, che non si candida, dovrebbero essere monitorate da circa 3000 osservatori. EURONEWS