Non ci sono le condizioni affinché lo Ius Soli diventi legge entro l’estate. A riconoscerlo è il premier Paolo Gentiloni. “Tenendo conto delle scadenze urgenti non rinviabili in calendario al Senato e delle difficoltà emerse in alcuni settori della maggioranza non ritengo ci siano le condizioni per approvare il ddl sulla cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia prima della pausa estiva”, dice in una nota il presidente del Consiglio.
“Si tratta comunque di una legge giusta. L’impegno mio personale e del governo per approvarla in autunno rimane”, assicura Gentiloni.
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Da La Stampa – Votare questa legge con un brutto clima come quello che c’è ora nel Paese sui migranti sarebbe un errore». Nell’ora della massima calura, Paolo Gentiloni chiama al telefono Matteo Renzi per avvisarlo della decisione e per concordare la linea sul tema più scottante dell’agenda politica.
Nelle sue conversazioni di queste ore e ancor di più confidandosi con i suoi, Gentiloni non nasconde di esser scosso dal brutto clima che si respira nel paese sul tema migranti. I motivi della secca frenata dunque sono tre: i numeri per la fiducia, su cui non vi è certezza, anzi. I tempi: perché al Senato c’è un ingorgo di decreti – sui vaccini, sul Sud e sulle banche venete – e a meno di far lavorare tutti a ferragosto non ci sono incastri possibili nel calendario. Ma soprattutto il clima, con sindaci che si scagliano contro i migranti, nel pieno di un’estate difficile, dove è in corso un lavoro molto delicato per gestire i flussi. Per questo Gentiloni, di sponda con Renzi, prende questa decisione «sofferta» e difficile: anche «per evitare che una scelta di civiltà sia trasformata in guerra di odio».