
“No alla regionalizzazione delle operazioni di salvataggio”. Così il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maiziere, a Tallin per il G20, pone il suo veto alla proposta di condividere con altri Stati l’accoglienza dei migranti salvati nel Mediterraneo. L’idea italiana di “regionalizzare” le attività di ricerca e soccorso in mare non sembra destinata a un grande successo, vista l’opposizione degli altri Paesi Ue (soprattutto Francia e Spagna).
Lussemburgo: apertura dei porti difficile da realizzare
“E’ difficile pensare che se c’è una nave con a bordo dei migranti che soffrono gli si dica di andare mille miglia più avanti”. Così il ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn.
Migranti, Spagna: i nostri porti già sotto pressione
“L’Italia ha chiesto aiuto, e noi vogliamo dargliene, ma i porti della Spagna sono sottoposti ad una pressione importante nel Mediterraneo occidentale, aumentata del 140%, che impone anche a noi un grosso sforzo per i salvataggi in mare”. Così il ministro dell’Interno spagnolo Juan Ignacio Zoido arrivando alla riunione a Tallinn risponde in merito alla richiesta italiana di aprire altri porti europei ai migranti salvati.
Olanda: aprire più porti Ue non è soluzione
“Aprire più porti europei ai migranti soccorsi non risolverà il problema. Bisogna pensare al ruolo che i porti africani potrebbero avere, porti come quelli di Tunisia ed Egitto ad esempio”. Così il ministro per la Sicurezza e Giustizia olandese Stef Blok arrivando alla riunione informale dei ministri dell’Interno a Tallinn.
Belgio: non credo che apriremo i nostri porti
“Non credo che il Belgio aprirà i suoi porti” ai migranti salvati nel Mediterraneo. Così il ministro per l’Asilo e politica migratoria belga Theo Francken arrivando all’incontro informale a Tallinn.