Un’altra tegola si abbatte su Giuseppe Sala. L’accusa di turbativa d’asta su un appalto per il verde di Expo 2015 va ad aggiungersi al reato di falso materiale e ideologico per aver retrodatato un atto relativo all’appalto della “Piastra” che avrebbe consentito di cambiare in corsa due componenti della commissione aggiudicatrice, ritenuti incompatibili.
Secondo quanto anticipato oggi dal Corriere della Sera, la procura generale di Milano muove nuove, pesantissime accuse nei confronti dell’ex commissario di Expo e attuale sindaco di Milano.
Mister Expo è sempre più nei guai. C’è, infatti, una nuova accusa che pense sul primo cittadino. Riguarda la fornitura dei seimila alberi per il sito di Rho Pero. Il vivaista che assunse l’appalto per gli alberi non fu in grado di far fronte alla commessa, che fu quindi affidata direttamente alla Mantovani, la stessa società che si è aggiudicata al massimo ribasso anche la gara del valore di 272mila euro della “Piastra”. Il costo per la ditta fu di 1,6 milioni di euro, contro i 4,3 milioni pagati dall’Expo per la fornitura. I pm della procura di Milano, che avevano indagato sulla vicenda, avevano chiesto l’archiviazione (respinta dal gip Andrea Ghinetti) per il fascicolo e non avevano indagato Sala e altre persone, che invece il sostituto pg Felice Isnardi, dopo aver avocato a sé l’inchiesta, ha deciso di iscrivere nel registro degli indagati. I pm nel 2016 avevano solo accennato alla vicenda relativa al verde di Expo dicendo che era stato un appalto assegnato in modo “improprio” con “affidamento diretto” alla società Mantovani.
Come ricorda anche il Corriere della Sera, Sala è indagato anche per “falso materiale e ideologico” per la retrodatazione del documento di nomina di due commissari Expo, compiuta per guadagnare tempo prezioso nella procedura di gara per la “Piastra” che altrimenti avrebbe potuto sforare i tempi previsti per la realizzazione, pregiudicando lo svolgimento dell’esposizione. IL GIORNALE
Sala fa la vittima
“Provo solo una profonda amarezza, soprattutto pensando a quanto ho sacrificato per poter fare di Expo un grande successo per l’Italia e per Milano. Troverò in ogni caso in me le motivazioni per continuare a svolgere con la massima dedizione possibile il mio lavoro al servizio della mia città”, spiega Sala nella nota odierna.
L’avviso di chiusura indagini normalmente è un atto prodromico della richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura.