Torino: urla, insulti e secchiate d’acqua contro il corteo anti Rom

Momenti di tensione ieri, lunedì 19 giugno, in centro a Torino. Diversi cittadini hanno manifestato in un corteo – tra Palazzo di Città e la Prefettura – per chiedere alla sindaca Chiara Appendino e al Prefetto Renato Saccone la chiusura dei campi rom. Ma durante il tragitto, quando il gruppo di manifestanti ne ha incrociati altri che invece sono scesi in strada per difendere i nomadi, con tanto di striscione – “I rom torinesi come noi!” – sono iniziate le urla, insulti, qualche spintone e secchiate d’acqua dalle finestre. A calmare le acque, gli agenti della polizia in tenuta antisommossa.

A sfilare contro i rom anche i parenti di Oreste Giagnotto, il 58enne che il 12 maggio scorso, mentre era in moto, passando davanti al campo, fu investito e ucciso da una nomade alla guida di un camper che fece inversione a forte velocità e senza alcun preavviso.

Ed è proprio durante la manifestazione di ieri che la donna di 22 anni arrestata per omicidio stradale e omissione di soccorso – è riuscita a fuggire dalla sezione Icam, le case per mamme detenute con attenuata sorveglianza, del carcere di Torino dove ha peraltro abbandonato la figlia di pochi mesi.

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