Niente esenzione per Amatrice: decine di parenti delle vittime saranno costretti a pagare la tassa di successione anche sulle macerie. Il governo non ha inserito nella manovra correttiva l’esenzione per le case distrutte dal sisma che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto 2017. Inoltre a tale spesa dovrà aggiungersi probabilmente anche il costo per smaltire quel che resta delle abitazioni.
Diverse le testimonianze raccolte da Il Fatto Quotidiano.
“Mio zio, che non aveva figli – denuncia Gianluca – è morto schiacciato dalle macerie della sua abitazione in centro storico ad Amatrice; l’erede diretto è mio padre e abbiamo calcolato che la tassa di successione ci costerà circa 5mila euro”.
L’alternativa sarebbe non accettare l’eredità, cosa che vorrebbe fare Francesca: “Non ho alcuna intenzione di pagare per delle rovine, oltretutto dopo aver perso i miei genitori”.
Ma non tutti sono pronti a questo passo.
“Anche se io sono nato a Roma – dice Riccardo -. Amatrice fa parte della storia della nostra famiglia, siamo legati visceralmente a quella terra. Siamo pronti a sostenere dei costi per ricostruire, per non far morire le nostre radici, ma il governo per lo meno non ci complichi la vita”.
“Speriamo di poter porre rimedio o almeno di ottenere una proroga speciale oltre i 12 mesi canonici dal decesso del familiare. E’ stato allertato anche il premier Gentiloni”, spiega Fabio Melilli, deputato reatino e segretario del Pd Lazio, a Il Fatto.
E il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, dice: “Ne ho discusso proprio durante l’ultimo incontro con Matteo Renzi, il quale mi ha assicurato che farà tutto quanto in suo potere per risolvere il problema”. tgcom24