Mantova: prefetto rimuove funzionari che hanno ammesso la lista “fascista”

Il caso di Fiamma Negrini, la 20enne eletta in Consiglio comunale a Sermide-Fellonica, nel Mantovano, continua a tenere banco. Dopo l’exploit alle urne con la lista Fasci del lavoro, ha preso il 10,42%, è esplosa la polemica, capeggiata, ovviamente, da Laura Boldrini, la quale ha mostrato di non apprezzare, affatto, la democrazia.

La presidenta (CHE RICEVE SENZA PROBLEMI I NEONAZISTI, ndr) ha infatti scritto a Marco Minniti per dire che no, così non va. La Boldrini ha espresso “forti perplessità sul piano giuridico” per l’ammissione di una lista “che si richiama dichiaratamente a nomi e immagini del partito fascista”.

Boldrini parla di fake news con un neonazista

Ma quello, dice il padre della Negrini «Quello non è il fascio littorio ma il fascio della Repubblica sociale italiana, sono 15 anni che presento lo stesso simbolo in tutt’Italia e nessuno ha mai avuto nulla da ridire. Vorrà dire che la prossima volta lo cambierò».

La risposta del Viminale però non si è fatta attendere. Il prefetto di Mantova, infatti, “ha revocato le designazioni dei funzionari competenti della settima sottocommissione elettorale circoriandale di Mantova, competente per quel Comune”. La loro colpa è stata quella di aver ammesso la lista fascista: il combinato disposto Fiamma Negrini-Laura Boldrini, dunque, fa cadere delle teste. Il provvedimento, però, non avrà riflesso sull’esito delle elezioni nel Comune: la revoca dei funzionari riguarderà le prossime tornate elettorali. LIBERO