10 GIU – L’imprenditoria straniera va in controtendenza: mentre gli imprenditori italiani continuano ancora a scontare gli effetti della crisi, le attività condotte da persone nate fuori dall’Italia non smettono di aumentare.
Al primo posto il commercio su area pubbliche: gli ambulanti stranieri sono circa 107.300, il 53,5% del totale. A fine 2016, secondo un’indagine condotta dall’Osservatorio Confesercenti, le imprese straniere sono 571 mila, con una crescita del 25,8% sul 2011. A fronte del -2,7% registrato nello stesso periodo dalle imprese italiane.
Andando avanti con questi ritmi – evidenzia l’indagine “Gli stranieri e le attività economiche”, elaborata su dati camerali, del Mise e di Istat -, le imprese straniere passeranno dalle 571mila del 2016 a oltre 710 mila nel 2021. A livello macro, i settori con una quota maggiore di imprenditori di nazionalità non italiana sono il commercio all’ingrosso e al dettaglio (206.767 imprese), seguito dall’edilizia (130.567 imprese) e da alloggio e ristorazione (43.683). (ANSA)