Rovina la bocca al paziente: dentista assolto perché depresso e alcolista

Depresso ed incline all’alcolismo, ma in grado di effettuare operazioni odontoiatriche. Come da perizia. Per le stesse regioni, ma lette in senso opposto, il Tribunale di Pavia ha assolto dall’accusa di lesioni colpose aggravate un medico che aveva causato danni a un paziente, giudicandolo “non imputabile per vizio totale di mente al momento del fatto”.

L’imputato, 64 anni, direttore sanitario di un centro dentistico della provincia di Pavia, nel maggio 2012 aveva svolto trattamenti di estrazione e reimpianto odontoiatrico su un paziente che avevano avuto esito negativo per “negligenza, imprudenza, imperizia”. Nella bocca del paziente era stato trovato anche un frammento metallico derivante dalla rottura di uno degli strumenti usati dall’odontoiatra, il quale denunciava un “indebolimento permanente dell’organo della masticazione e una malattia della durata superiore ai quaranta giorni”. Ma il medico è stato assolto.

Incapace di intendere e di volere

Nel corso del processo per le lesioni inflitte al paziente, il legale dell’odontoiatra aveva prodotto documentazone medica a cui era seguita una perizia sul suo stato di salute. Da cui risultava che il medico era incapce di intendere e di volere per l’aggravarsi della “depressione innestata su un disturbo della personalità e su una dipendenza acuta dall’alcol che sfiorava il vero e proprio stato di intossicazione”. Tale condizione, e l’affidamento dell’uomo a un amminstratore di sostegno, ha portato il giudice del Tribunale di Pavia a riconoscere il vizio totale di mente e all’assoluzione dalle accuse.

Assolto dall’accusa di maltrattementi

In precedenza il medico odontoiatra era stato assolto dall’accusa di matrattamenti della ex moglie, da cui si era separato. Anche in quella causa era stato sottoposto a perizia e il Tribunale di Voghera lo aveva giudicato in grado di svolgere il suo lavoro nonostante soffrisse di un disagio psichiatrico e facesse uso di alcol.

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