“Questo è solo un altro carico di stupidaggini”. Così Vladimir Putin ha risposto, nell’intervista andata in onda la notte scorsa sulla Nbc, alla domanda riguardo alle presunte informazioni compromettenti su Donald Trump che sarebbero in mano alla Russia.
Il presidente russo ha bollato tutta la vicenda del Russiagate come un “nonsense”, una stupidaggine, sottolineando di non aver mai incontrato personalmente Trump durante i suoi viaggi da imprenditore in Russia. Ed ha poi ricordato che al momento vi sono circa 100 manager di società americane in Russia.
“Pensate che stiamo raccogliendo informazioni su tutti loro in questo momento, o cosa? Ma avete tutti perso la ragione?”, ha incalzato il presidente russo che nei giorni scorsi ha suggerito a chi gli chiedeva del Russiagate di prendere una pillola anti-isteria.
E per quanto riguarda il rapporto con cui l’intelligence Usa lo scorso gennaio ha concluso che la Russia ha orchestrato gli attacchi hacker contro i democratici, finendo per aiutare l’elezione di Trump, Putin ha sentenziato che gli 007 americani sono stati “tratti in inganno”.
“E poi non hanno analizzato le informazioni nella loro interezza – bacchetta gli ex colleghi americani – io non ho visto, neanche una volta, nessuna prova diretta di interferenze russe nelle elezioni presidenziali”.
Nell’intervista, Putin ha poi ripetuto quello che ha detto già altre volte riguardo alla matrice degli attacchi hacker: “Gli hacker possono essere ovunque, in Russia, in Asia e persino in America ed America Latina – ha affermano – vi possono essere anche negli Stati Uniti che in molto abile e, diciamo, professionale hanno scaricato la responsabilità sulla Russia”. adnkronos