Poco olio per il ramadan, detenuti islamici appiccano il fuoco in cella

Pesaro, 30 maggio 2017 – Olio crudo insufficiente per il Ramadan. E’ ufficialmente questo il motivo della protesta scoppiata domenica notte nel carcere di Pesaro. A darne notizia è una nota del Sappe, il sindaco autonomi di Polizia penitenziaria. Protagonisti quattro detenuti di origine magrebina, “tutti definitivi con un fine pena che vanno dal 2019 al 2026 per violenze sessuali, rapina, sequestro, lesioni, minacce, droga”, specifica il Sappe: i 4 avrebbero innescato un incendio in cella.

Uno di loro – scrive il Restodelcarlino – ha ripetutamente tentato di dar fuoco al letto e alle lenzuola, e minacciato gli agenti di polizia penitenziaria le le bombolette del gas da cucina. Il Sappe parla dei 4 detenuti come di “fondamentalisti musulmani, simpatizzanti della Jihad“, una descrizione smentita da fonti del carcere, che escludono si tratti di soggetti radicalizzati.

Stando al Sappe uno dei detenuti avrebbe minacciato gli agenti con delle lamette e dell’olio bollente. “Bravi i poliziotti, in servizio e liberi dal servizio che sono accorsi ad aiutare i colelghi- dice una nota del sindacato – che sono intervenuti con capacità e competenza”, aiutati da alcuni agenti fuori servizio.