“I combattimenti a Tripoli hanno interrotto un cessate il fuoco in vigore da marzo. La rinnovata violenza mette in pericolo l’inizio promettente di un dialogo mirato a favorire la riconciliazione in Libia. Ci aspettiamo che le fazioni in lotta ripristino il cessate il fuoco”.
Così il portavoce del Servizio per l’azione esterna Ue, che aggiunge: “Non esiste una soluzione militare alla crisi politica in Libia”.
Il Consiglio presidenziale libico guidato da Fayez al Sarraj, imposto dall’Onu, ha condannato con fermezza gli scontri a Tripoli che hanno causato decine di vittime e ha chiesto alla popolazione della capitale di sostenere il suo governo e le milizie che lo appoggiano. In una nota pubblicata sulla sua pagina Facebook il Consiglio ha puntato il dito contro un “gruppo fuorilegge che ha scatenato le violenze” e “ha intimidito la popolazione”.
Fonti locali affermano che una milizia armata fedele ad Al Sarraj ha assaltato il carcere di Al Hadaba, a Tripoli, dove sono reclusi Saadi Gheddafi e l’ex capo dei servizi, Abdallah al Senoussi. Saadi Gheddafi sarebbe ora prigioniero di Al Sarraj.