Zero Hedge riferisce come lo stato greco, dopo avere svenato i propri cittadini per anni con l’austerità dettata “dall’Europa”, si prepara ad un giro di vite su chi ha tentato di mettere in salvo qualcosa aggirando la legge (cioè gli “evasori”). Secondo quanto riportato da Kathimerini, entro la fine dell’anno le autorità fiscali greche adotteranno sistemi informatici per identificare rapidamente e mettere le mani sui beni non dichiarati dai cittadini. Voci dall’Estero
di Zero Hedge, 22 maggio 2017
La scorsa settimana il Parlamento Greco ha approvato delle nuove misure di austerità per sbloccare i fondi di salvataggio destinati alla Grecia, ma fermi a Bruxelles. Si tratta di una mossa simbolica che ha poco o nessun impatto reale sull’effettiva imposizione di ulteriore austerità. E se i greci sono stati piuttosto bravi nella prima parte (le promesse), sono stati gravemente mancanti nella seconda parte (la consegna).
Le cose potrebbero presto cambiare. Secondo Kathimerini, gli ispettori del Ministero delle finanze greco stanno per avviare una ricerca serrata dei proprietari di tutti i valori non dichiarati, e le leggi saranno riviste al fine di permettere la confisca elettronica di prodotti finanziari e del contenuto delle cassette di sicurezza. Il piano per l’identificazione dei contribuenti che hanno “dimenticato” di dichiarare le loro proprietà alle autorità fiscali dovrebbe essere predisposto entro la fine dell’anno, secondo la tabella di marcia dell’Autorità Indipendente per le Entrate Pubbliche.
Ciò che ne seguirà sarà una vera e propria confisca di massa, da parte del governo, di qualsiasi valore la cui fonte, origine e finanziamento non possano essere giustificati.
Le autorità fiscali greche a questo fine riceveranno il supporto del catasto, ed entro la fine di settembre gli ispettori fiscali dovrebbero ottenere accesso al database del catasto per vedere i dettagli di tutte le proprietà. Qualunque contribuente che venga identificato come uno che ha omesso di dichiarare i propri beni alle autorità fiscali verrà invitato a dichiararli e pagare le relative tasse e le multe stabilite dalla legge. Se i contribuenti non dovessero farlo, i valori potranno essere “sequestrati”.
Kathimerini nota anche che l’autorità fiscale sta aspettando che il Parlamento approvi la normativa che autorizza la confisca di massa di cassette di sicurezza e attività finanziarie.
Fino ad oggi il processo di confisca era redatto “a mano” ed era perciò particolarmente lento nella localizzazione degli asset dei contribuenti che occultavano i redditi o avevano grossi debiti verso lo stato. Ora il processo sta per diventare molto più rapido: dopo che saranno state messe in atto le regolamentazioni necessarie per la riscossione dei debiti con un sistema automatico, le autorità fiscali saranno in grado di emettere avvisi di confisca online e di mettere le mani direttamente sul contenuto delle cassette di sicurezza, di confiscare denaro, pietre preziose, gioielli e altro. Saranno inoltre in grado di confiscare titoli e altri asset finanziari.
Quest’anno le autorità fiscali concentreranno i propri sforzi sulle confische, nel tentativo di ridurre l’enorme ammontare di debito scaduto che i cittadini hanno verso lo stato. È in questo contesto che l’Autorità Indipendente per le Entrate Pubbliche entro la fine del mese venderà all’asta 27 proprietà precedentemente detenute da debitori dello Stato, con l’obiettivo di raccogliere entro la fine dell’anno 2,7 miliardi di euro tramite la riscossione di vecchi debiti, e altri 690 miliardi di euro di nuovi debiti dai principali debitori.
Nei mesi a venire parleremo dei dettagli delle vendite all’asta, se dovessero emergere affari particolarmente rilevanti.