Nuova ondata di sbarchi in Sicilia. L’ultima (forse) prima dello sbarramento in vista del G7.
Negli ultimi due giorni – scrive il Giornale – sono stati soccorsi 5mila immigrati dalla Guardia costiera italiana e libica. Il fenomeno migratorio è completamente sfuggito al controllo della politica, ma non certo delle organizzazioni criminali che gongolano facendo quattrini sulla pelle di chi si imbarca e degli italiani che, volenti o nolenti, devono far posto e trovare i mezzi per sostentare chi arriva. E devono fare i conti anche con un altro problema. E pure grosso. Di carattere sanitario.
I cittadini, come pure le forze dell’ordine e gli operatori che si trovano in banchina in attesa dello sbarco, sono preoccupati per il potenziale diffondersi di malattie. Su 167 sbarcati venerdì a Pozzallo tanto per citare un caso 97 hanno la scabbia.
«I pronto soccorso diventano una potenziale fucina di malattie dice un operatore sanitario (che per ovvi motivi vuole rimanere anonimo) – Anche se la scabbia non è una malattia grave, perché dovremmo rischiare il contagio? Siamo a rischio noi operatori e gli utenti».
Viene evidenziato come degli immigrati «sotto il profilo sanitario non si conosce assolutamente nulla».
Mentre si attende una risposta da chi ci governa, si continua a salpare. Persino la guardia costiera libica è intervenuta giovedì in soccorso di un grande battello con 463 «migranti illegali» col motore «quasi in panne» a 11 miglia nautiche a Nord di Sabrata. Nella stessa giornata si è registrato l’intervento di 13 navi, con 2.300 immigrati soccorsi in acque internazionali. Le ultime operazioni della Guardia costiera italiana hanno riguardato 1.500 migranti (651 in arrivo oggi a Cagliari).