Ieri Reggio ha celebrato il 220° anniversario dell’inno nazionale polacco, la Mazurka di Dabrowski. composto proprio a Reggio Emilia nel luglio del 1797 da Jozef Wybicki, tenente dell’armata polacca all’epoca in Italia. L’inno nacque al tempo della Repubblica Cispadana, nello stesso anno del Primo Tricolore.
Come scrive reggioreport.it erano presenti alte cariche dello Stato polacco – i vicepresidenti delle Camere e due ministri – accolte non dal sindaco ma dall’assessore Foracchia, in mattinata sono state collocate corone alla lapide commemorativa posta sul muro esterno di Sala del Tricolore, e sotto a quella dedicata alla nascita della bandiera italiana in via della Croce Bianca. Quindi una Banda musicale dell’Esercito polacco ha eseguito l’inno , elegante e suggestivo come pochi, sfilando in centro città.
E proprio in quella parte della cerimonia, Reggio si è coperta di vergogna davanti ai militari polacchi i quali, mentre sfilavano suonando, hanno praticamente dovuto scansare un ospite africano che al passaggio della fanfara dormiva stravaccato in piazzaaMartiri del 7 Luglio.
Quello non era un evento qualsiasi: si ricordava una pagina di storia italiana e polacca, e non certo insignificante. La sacralità di certi momenti va rispettata ed esaltata, e ne vanno spiegati i significati simbolici perché tutti possano apprezzarli. E chi non li capisce o non li vuol capire, dispiace dirlo, deve sgombrare il campo.