Chiamatelo pure Tedeschellum, Verdinellum, Rosatellum o Mattarellum corretto… se non è zuppa, è pan bagnato!
Dopo aver affossato in Commissione Affari Costituzionali alla Camera il testo base del Legalicum (l’Italicum smembrato dalla Corte costituzionale ed esteso anche al Senato), il PD di Matteo Renzi, sotto un forte impulso di quest’ultimo, tenta un vero e proprio atto di forza presentando una propria proposta di legge elettorale (relatore Fiano), vale a dire un Mattarellum corretto (impropriamente detto alla tedesca).
Ma vediamo cosa prevede il testo base presentato ieri in Commissione:
- il 50% dei seggi verrebbero assegnati con sistema maggioritario a turno unico (maggioritario secco), cioè – limitandomi all’esempio della Camera – il territorio nazionale verrebbe suddiviso in 309 collegi uninominali dove – per ogni collegio – risulterebbe eletto il candidato che ottiene più voti (esattamente come avveniva col Mattarellum). In pratica, è il sistema elettorale adottato per le elezioni legislative in Gran Bretagna e USA. I nominativi dei candidati di ciascuna lista per ciascun collegio uninominale sono decisi a tavolino dai partiti e indicati sulla scheda elettorale. Per ciascun collegio uninominale risulta eletto un solo candidato con il sistema “first past the post” (quello che ottiene più voti – anche la sola maggioranza relativa – viene eletto) ;
- il restante 50% dei seggi verrebbe invece attribuito con sistema proporzionale, con soglia di sbarramento molto alta (al 5%) e senza scorporo. In pratica – sempre limitandomi all’esempio della Camera – 309 seggi verrebbero attribuiti secondo criterio proporzionale (tanti seggi quanti sono i voti ottenuti in percentuale da ciascuna lista che abbia ottenuto almeno il 5% dei voti);
- Per quanto riguarda i seggi attribuiti con il sistema proporzionale, l’elettore NON potrà esprimere nessuna preferenza, infatti il testo base prevede unicamente i listini bloccati, quindi i candidati da far eleggere in Parlamento saranno scelti a priori dalle segreterie di partito, che per ogni lista indicheranno – in ciascuno dei collegi plurinominali – quattro candidati bloccati. A differenza del porcellum (dichiarato incostituzionale), i nomi dei candidati nel proporzionale saranno indicati sulla scheda elettorale esattamente come avveniva con il Mattarellum. All’elettore spetterà soltanto, con il proprio voto, determinare i rapporti di forza;
- i restanti seggi spetteranno invece alle circoscrizioni estero (12 seggi per la Camera e 6 per il Senato);
- La scheda elettorale sarà una soltanto: da un lato il sistema uninominale e dall’altro quello proporzionale.
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In pratica il Partito Democratico non ha affatto compreso la lezione della Corte costituzionale, la quale, pur non dichiarando incostituzionali i capi-lista bloccati (con Sentenza sull’Italicum), dichiarava invece incostituzionale il porcellum (Sentenza n. 1/2014) anche nella parte in cui non consentiva all’elettore di esprimere preferenze per i candidati!
Ciò premesso, trattandosi ancora di un testo base, è molto probabile che – nell’iter in Commissione e successivamente nel doppio passaggio parlamentare – il testo venga modificato, nell’ambito del 50% dei seggi attribuiti col sistema proporzionale, prevedendo sia i capi-lista bloccati che la facoltà per l’elettore di esprimere fino a tre preferenze per i candidati. Anche alla luce del fatto che, per il restante 50% dei seggi attribuiti col sistema maggioritario a turno unico, i candidati per ciascun collegio uninominale saranno già imposti dai partiti (pur sempre con indicazione dei nominativi sulla scheda elettorale), con il solo aspetto positivo che – trattandosi di 309 collegi uninominali – ciascun candidato avrà certamente un forte collegamento con il territorio e con gli elettori (ciascun collegio uninominale comprenderà infatti circa 160.000 elettori, a dispetto dei circa 500.000 previsti dall’Italicum o dal Legalicum).
In conclusione, lasciando al momento da parte le criticità connesse al sistema maggioritario (che sono tante) e limitando la mia analisi al restante 50% dei seggi da attribuirsi con sistema proporzionale, evidenzio quanto segue:
A) la soglia di sbarramento del 5% deve essere necessariamente ridotta al 2-3% in modo tale da garantire il diritto di tribuna;
B) deve essere necessariamente attribuita all’elettore la possibilità di esprimere direttamente le preferenze per i candidati, senza listini precompilati e – possibilmente – senza capi-lista bloccati.
Se fossero apportate le due modifiche di cui sopra alla parte del testo riguardante il sistema proporzionale, il Tedeschellum/Verdinellum/Rosatellum non rischierebbe la terza bocciatura di fila da parte della Corte costituzionale! E’ infatti fuori dubbio che, in un sistema politico pluralista come il nostro, il diritto di tribuna debba essere garantito in ogni caso anche – e soprattutto – alle formazioni minori, quindi la soglia di sbarramento al 5% è troppo alta e va certamente ridotta! Così come sarebbe impensabile, e gravissimo, mantenere listini precompilati senza dare all’elettore la facoltà di esprimere le preferenze per i candidati.
Matteo Renzi ha già chiesto che il testo giunga in Aula (alla Camera) il 29 maggio e sia approvato entro i primi di giugno, in modo tale che il Senato possa deliberare in via definitiva entro luglio.
Staremo a vedere… io credo che, senza le due modifiche che ho proposto, il Mattarellum corretto così come proposto ieri dal PD sia l’ennesima legge elettorale suscettibile di dichiarazione di incostituzionalità da parte della Consulta.
Avv. Giuseppe PALMA