Arabia Saudita, pugno duro sull’immigrazione: 32mila espulsioni e 100mila arresti. Mai l’Arabia Saudita era stata così “dura” sul fronte immigrazione in passato.
Nel quadro di una campagna denominata “Patria senza Clandestini”, le autorità saudite hanno annunciato che nel corso del mese di aprile hanno espulso dal regno più di 32.000 lavoratori stranieri “irregolari” ed arrestato circa altri 100.000 “non in regola con il permesso di soggiorno”. Lo riferisce oggi il quotidiano panarabo al Hayat che cita un comunicato del ministero degli Interni di Riad.
“I nostri apparati lavorano bene per il successo della campagna”, ha detto in un discorso televisivo il capo della stessa campagna generale Jaman al Ghamidi prima di aggiungere che “in un mese sono stati rimpatriati oltre 32 mila irregolari mentre il numero degli arrestati dall’inizio della campagna ha superato i 100.000”.
La campagna, lanciata verso la fine di marzo, concede 90 giorni ai lavoratori stranieri non in regola per presentarsi ad appositi uffici distribuiti in tutto il regno per lasciare il Paese volontariamente in cambio della cancellazione di ogni addebito amministrativo nei loro confronti.