“Il bail-in è uno choc normativo“: a dirlo è il presidente uscente della Consob Giuseppe Vegas
Per fare passare il suo messaggio Vegas ha lanciato una velata minaccia alla Germania e all’Unione Europea più in generale: quella dell’Italia fuori dall’area euro, una prospettiva che non va esclusa – sebbene difficile da mettere in pratica per via degli scogli costituzionali e legislativi – visto il crescente sentimento anti europeista e l’instabilità politica nel paese. “Il mero annuncio di un ritorno alla valuta nazionale provocherebbe una fuga immediata di capitali che metterebbe seriamente a repentaglio la capacità dell’Italia di rifinanziare il terzo debito pubblico più grande al mondo”
L’Italia è nel bel mezzo di una crisi del settore bancario, zavorrato com’è da una montagna di crediti deteriorati e dalla scarsa redditività e dalle difficoltà incontrate dai gruppi meno attrezzati di reperire finanziamenti privati freschi sui mercati. Nonostante le migliaia di miliardi di euro iniettati nel sistema europeo dalla Bce tramite il Quantitative Easing, l’Italia ha continuato a subire una perdita del 30% nella competivitivà rispetto alla Germania nell’ultima ventina d’anni.
Ora Roma deve prepararsi a un evento potenzialmente traumatizzante: la riduzione graduale delle politiche ultraccomodanti della Bce. Sarebbe un bel problema per un’economia che è diventata ormai troppo dipendente dagli aiuti esterni.
Vegas: bail-in è uno “choc legislativo”
Anche secondo Antonio Patuelli della Banca d’Italia le norme di salvataggio bancario in vigore vanno ripensate e cambiate. Le modalità concrete di attuazione del bail-in hanno introdotto elementi “fortemente discorsivi”, ha spiegato Vegas, “si è rivelata infelice e poco ponderata la scelta di adottare la nuova disciplina con effetto retroattivo. È una scelta che contrasta coi principi di fondo del diritto, va corretta quanto prima”.
“Il bail in deve essere ripensato e bisogna evitare ogni effetto retroattivo. L’esperienza delle quattro banche risolute non deve essere ripetuta”, ha dichiarato il numero uno di Via Nazionale.
Patuelli è intervenuto nella stessa occasione per commentare le parole di Vegas che ha fatto un bilancio negativo dell’introduzione delle nuove regole proponendo una salvaguardia per gli obbligazionisti. “L’esperienza dei primi due anni e mezzo è da aggiornare e correggere. Le norme non sono tavole di Mosé, possono essere ridiscusse” secondo Patuelli.
Sulla questione sempre calda delle sofferenze bancarie del sistema bancario italiano, bisogna esaminare con cautela e nel dettaglio la situazione per trovare una soluzione ragionata, per non correre il pericolo di svendere tali attivi, creando una voragine nei bilanci delle banche che, invece, hanno nel loro interno capacità e risorse umane per poter gestire il processo di ristrutturazione. Lo ha sottolineato poi sempre Vegas nel corso del suo intervento all’incontro annuale della Consob con il mercato finanziario.
La ristrutturazione del sistema bancario, ha detto, “è resa più difficile dal carico dei crediti deteriorati, le autorità europee premono per trovare una rapida soluzione ma la fretta potrebbe rivelarsi cattiva consigliera. L’impatto dei non-performing loans sui bilanci delle banche si riduce quanto più si allunga l’orizzonte temporale della loro gestione. Un approccio oculato dovrebbe prevenire il rischio di svendita“.
Secondo il vice presidente di Pop Vicenza Salvatore Bragantini l’aumento di capitale delle banche venete dovrebbe raggiungere i 6,5 miliardi di euro ed è da completare entro la fine del mese di maggio.