Bufera sulle parole della governatrice del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, secondo la quale “la violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese“.
Parole prununciate nei giorni scorsi dalla governatrice a proposito della violenza sessuale su una minorenne a Trieste da parte di un cittadino iracheno richiedente asilo. La ragazza è stata anche picchiata e presa a morsi.
“In casi come questi – argomenta Serracchiani – riesco a capire il senso di rigetto che si può provare verso individui che commettono crimini così sordidi. Sono convinta che l’obbligo dell’accoglienza umanitaria non possa essere disgiunto da un altrettanto obbligatorio senso di giustizia, da esercitare contro chi rompe un patto di accoglienza. Per quanto mi riguarda, gesti come questo devono prevedere l’espulsione dal nostro Paese, ovviamente dopo assolta la pena. Se c’è un problema di legislazione carente in merito bisogna rimediare”.
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All’indignazione di tutta la sinistra, si è unito ovviamente il M5S
“Parole semplicemente incommentabili. Lo stupro è un atto di violenza inaudita che va condannato completamente a prescindere dalla nazionalità di chi si è macchiato di quell’atto terribile”, dice il deputato M5S Alfonso Bonafede. “La dichiarazione della Serracchiani è chiaramente fuori da ogni logica e da’ il senso di un partito completamente schizofrenico che non riesce ad avere una posizione su tematiche importanti e che quindi ogni tanto prova a sparare una dichiarazione per poter ottenere magari il consenso da parte, in questo caso, dell’elettorato prevalente nella regione della Serracchiani. Sono parole prive davvero di ogni tipo di logica”.