F.B. per “la Verità”
Ricordate l’ eccentrico personaggio con il cappotto arancione inseguito dalle Iene, dopo la scoperta che Palazzo Chigi (Unar) finanziava circoli dove si tenevano orge gay, prostituti compresi? Potrebbe presto salire in cattedra alla prestigiosa Sna, la Scuola nazionale dell’amministrazione, della presidenza del Consiglio dei ministri.
Francesco Spano, l’ ex presidente dell’ Unar dimessosi il 20 febbraio per lo scandalo dei soldi all’ Anddos, secondo le voci che circolano insistentemente a Palazzo Chigi, sarà presto ripescato con un incarico di docente. Il tutto mentre, a distanza di oltre due mesi, si aspetta lo straccio di un’ inchiesta interna.
La cattedra sarebbe una sorta di premio per il modo in cui Spano ha lasciato, senza far troppe storie, la sua poltrona di responsabile dell’ ufficio contro le discriminazioni, una struttura nata con il compito di lottare essenzialmente contro il razzismo, ma che da anni era diventata la punta di lancia avanzata delle campagne a favore dei gay.
Il sottosegretario Maria Elena Boschi, visto il programma di Italia Uno che denunciava un finanziamento da 55.000 euro ad associazioni gay decisamente poco serie, aveva immediatamente preteso le dimissioni di Spano. E lui, quarantenne pisano, avvocato, in passato collaboratore di Giuliano Amato e Giovanna Melandri al Maxxi di Roma, aveva obbedito prontamente.
Il 20 febbraio, dopo aver sacrificato Spano, Palazzo Chigi aveva emesso una nota per spiegare la situazione: «Le dimissioni vogliono essere un segno di rispetto al ruolo e al lavoro che ha svolto e continua a svolgere l’ Unar contro ogni forma di discriminazione. La Presidenza del Consiglio, per quanto non si ravvisino violazioni della procedura prevista e d’ accordo con il dottor Spano, disporrà la sospensione in autotutela del Bando di assegnazione oggetto dell’ inchiesta giornalistica, per effettuare le ulteriori opportune verifiche. I relativi fondi, comunque, non sono stati ancora erogati».
Ecco, i fondi sono stati in effetti bloccati, ma non è stata disposta alcuna inchiesta interna sullo scandalo dell’ Unar, a riprova di quanto la lobby omosessuale sia sempre più forte a Palazzo Chigi. Del resto in quella sauna scoperta dalle Iene a Roma, ci andavano in parecchi.
Con il rischio che molti personaggi, che non hanno fatto coming out e magari occupano posizioni delicate, siamo esposti ai peggiori ricatti. Del resto Anddos ha presentato una denuncia alla procura di Roma per la violazione della riservatezza del proprio libro soci e dopo la trasmissione tv si era parlato, all’ interno della comunità gay, di una sorta di velenoso regolamento di conti tra associazioni concorrenti.
In ogni caso, dopo due mesi e mezzo, il segretario generale di Palazzo Chigi, Paolo Aquilanti, non ha aperto alcuna istruttoria sul caso Unar. Neppure per poi chiuderla dicendo: «Non abbiamo trovato nulla». E Spano verrà ricompensato per la sua discrezione con una cattedra alla Sna. Insomma, almeno lui non sarà discriminato.