Chissà perché la violenza non si chiama con il nome che la esprime, ma con riferimenti a senso unico, reticenti anche di fronte all’evidenza.
Sono stato alla Risiera di San Sabba, ho ascoltato i discorsi di giusta indignazione contro il Fascismo.
Poi ho visitato le foibe di Basovizza, dove migliaia di italiani, anche donne e bambini, sono stati gettati vivi in cavità carsiche, senza pietà e a guerra finita, da comunisti jugoslavi sotto il regime di Tito.
Ebbene, in nessuna lapide, in prossimità delle fosse, pur evidenziate, è richiamata la violenza comunista, come se del male fascista si dovesse parlare, del male comunista si dovesse tacere.
L’assassino fascista ha un nome, quello comunista non esiste.
da : il Resto del Carlino – 26 aprile 2017
Vittorio Sgarbi, con Armando Manocchia, sarà ospite di Radio Studio 54 domani – 27 aprile – alle ore 12,00.
QF, SGARBI.. AI CRIMINI GLI METTI LA PATENTE …, MA NON DICI O NON SEI AGGIORNATO CHE I COMUNISTI ED )FASCISTI IS ALTRE CATEGORIE POLITICHE (TRALASCIO I NONI DELLE ASSOCIAXIONI CRIMINALI) SONO NATE , A CAVAKKI DEL 1900. POI CONVRETIZZATE CON LA GUERRA MONDIALE 14’18’-
SCONFITTI QUESTI PARTITI … HAI SCONFITTO IL MALE . ???
Grande Vittorio!
Sgarbi, lei è un uomo, uno dei pochissimi, che ha la capacità e il coraggio di andare controcorrente. Un altro era Montanelli.