Ungheria e Polonia “continuano a rifiutarsi del tutto di partecipare al sistema dei ricollocamenti” dei richiedenti asilo giunti in Italia e Grecia, mentre Bulgaria, Croazia e Slovacchia lo stanno facendo “su basi molto limitate”; l’Austria, invece, che finora non aveva partecipato al sistema, “ha annunciato che comincerà presto a effettuare i ricollocamenti” per rispettare le propria quota.
Lo afferma la Commissione europea nel suo nuovo rapporto di attuazione dei ricollocamenti (“relocation”), pubblicato oggi a Bruxelles.
Finora, afferma la Commissione, solo Malta e Finlandia stanno rispettando la tabella di marcia delle “relocation”, per accogliere i richiedenti asilo della propria quota entro i tempi previsti, mentre Lussemburgo e Portogallo hanno fatto buoni progressi.La Commissione insiste, come aveva già fatto nell’ultimo rapporto il mese scorso, che “non esisterà a usare i propri poteri, che le sono conferiti dal Trattato Ue”, per costringere a mettersi in regola gli Stati membri che non rispettano l’obbligo di effettuare i ricollocamenti secondo le quote loro assegnate. L’Esecutivo comunitario sottolinea anche che quest’obbligo non termina a settembre, alla scadenza del periodo di due anni a cui si riferiscono le “relocation”. ASKANEWS
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