Mons Galantino (Cei): gli attentati danneggiano i “profughi”

“La serie infinita e ormai insopportabile di attentati che si stanno drammaticamente consumando ovunque non contribuiscono a leggere il fenomeno migratorio in maniera corretta. Anzi diventano esca appetibile per chi non ha alcun interesse di offrire un contributo perché questo fenomeno complesso e inarrestabile rappresenti una chance”.

Attentato a Stoccolma

E’ l’analisi del vescovo Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, che ha aperto al Teatro Argentina di Roma un convegno del Centro Astalli, che accoglie rifugiati e che è stato visitato da Papa Francesco.

Il fenomeno migratorio – ha detto Galantino – è una doppia sfida: pastorale’ e sociale, “Non ci si può sottrarre, chiudendo gli occhi o falsificandone la reale portata, ma ripensare luoghi, strutture e percorsi per un cammino di incontro e di scambi”. In Italia, nel contesto europeo, è diminuita drasticamente la “migrazione economica”, fattore di sviluppo e di crescita, mentre nel 2015 e nel 2016 è stato considerevole il flusso di “migranti forzati” sulle coste e nei porti della Sicilia, ma anche della Calabria, della Puglia e della Campania, in Sardegna. “Il cammino di chi fugge s’incrocia con il cammino di chi ha fame e ha sete, rispettivamente 840 milioni e 1 miliardo di persone”. Insomma il fenomeno migratorio è ancora tutto da analizzare, comprendere e affrontare.