Membri G7 e sponsor dell’Isis discutono una strategia per cacciare Assad

Ai membri del G7 oggi si sono uniti una serie di alleati mediorientali nel tentativo di isolare Bashar al Assad, a poche ore dal viaggio del segretario di Stato Usa Rex Tillerson in Russia, principale sostenitore del presidente siriano.

I ministri degli Esteri del G7 si sono incontrati con gli omologhi di Turchia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giordania e Qatar, tutti oppositori del regime di Assad, per discutere della “guerra civile” (cui partecipano miliziani di 80 Paesi, ndr) in Siria che va avanti da sei anni.

Cresce la pressione sul presidente russo Vladimir Putin perché rompa con Assad. Ieri il primo ministro britannico Theresa May ha parlato con il presidente Usa Donald Trump: secondo entrambi c’è la possibilità di convincere la Russia a rompere il legame con Assad, ha detto l’ufficio di May.

Sempre ieri, Gran Bretagna e Canada hanno detto che si potrebbero inasprire le sanzioni nei confronti di Mosca se continuerà a sostenere Assad. Più tardi Trump ha parlato al telefono con la cancelliera tedesca Angela Merkel dell’attacco Usa in Siria, sferrato per ritorsione in seguito al presunto uso di armi chimiche da parte del regime, e l’ha ringraziata per il sostegno.

“Penso che dobbiamo mostrare di essere uniti e che in questi negoziati dovremmo fare tutto il possibile per allontanare la Russia da Assad, almeno al punto che sia pronta a partecipare all’individuazione di una soluzione politica”, ha detto ieri il ministro degli Esteri tedesco Sigmar Gabriel.

“E’ il momento giusto per parlare di come la comunità internazionale, con Russia, Iran, Arabia Saudita, Europa, Usa, può portare avanti un processo di pace per la Siria ed evitare un’ulteriore escalation militare del conflitto”, ha aggiunto Gabriel.

(Steve Scherer e Crispian Balmer)  REUTERS