Pd, Emiliano a Renzi: elezioni disastro annunciato, c’è troppa rabbia nel Paese

“Matteo Renzi sta creando una strategia della tensione per rompere con il governo Gentiloni. Oggi la scusa è l’elezione al Senato del Presidente della Commissione Affari Costituzionali, domani chissà quale altra scusa dovrà inventarsi”.

Lo scrive su Facebook Michele Emiliano, uno dei tre sfidanti per la segreteria del Pd, per il quale “puntare dritto alle elezioni anticipate di fine settembre sperando di potere giocarsi le ultime fiches di un irresponsabile gioco d’azzardo che non ha niente a che spartire con il nobile e democratico gioco politico”.

Ma così facendo, avverte Emiliano, “il Pd di Renzi si dirige verso un disastro annunciato“. Per il governatore della Puglia “l’ego smisurato di Renzi non ha imparato la lezione. Basta pizzicarlo un po’ che ‘l’Io Renzi’ viene fuori al naturale”. E dunque “per paura del risultato delle primarie aperte sta accelerando lo snaturamento del Pd. Ad esempio non ha rifiutato il sostegno inquietante di Cuffaro. Non ha detto una parola critica e di netto rifiuto per cui è chiaro che non ha mai abbandonato la linea che porta alla morte del Centro-Sinistra verso un accordo con Forza Italia”.

E anche il puntare ad elezioni il prima possibile condurrà appunto ad un “disastro annunciato”, visto che “nel Paese cova una rabbia ed una indignazione enorme. Ma non c’è un progetto politico di governo alternativo affidabile”.

Ma “diverso sarebbe – rivendica Emiliano – se alle primarie del 30 aprile si chiudesse con il renzismo e con il tema delle larghe alleanze con Berlusconi e si aprisse una prospettiva sociale e politica nuova, basata sulla partecipazione e su un dialogo politico programmatico. Per ‘Noi’ al contrario prima di tutto viene il ‘Bene Italia’. Ecco perché abbiamo proposto un’Idea-Progetto pensata e costruita ‘con’ e non ‘per’ il Paese”.Infine, “vogliamo che il Pd riprenda i rapporti con il vasto e plurale campo sociale, culturale e politico del Centro-Sinistra” e per questo “va approvata una riforma elettorale che coniughi elezione dei deputati e senatori senza capilista bloccati, con premio di maggioranza alla coalizione e non alla singola lista”. ASKANEWS