SASSARI. Mai all’ospedale civile la situazione era precipitata in questa maniera. I primari non possono parlare apertamente, perché le comunicazioni con la stampa all’Aou sono blindate, ma i malumori – scrive lanuovasardegna – trapassano i muri e hanno una densità inquietante.
«In vent’anni non era mai capitato di lavorare in condizioni simili – si lamentano – siamo in condizioni da terzo mondo. Al punto di non avere garze per medicare i pazienti, al punto di dover elemosinare il cotone, al punto di dover pregare l’amico magazziniere per metterti da parte quella scorta. Un centro Emergency del Sudan è ben più fornito del Santissima Annunziata. A questo siamo arrivati: la situazione sta diventando esplosiva, e purtroppo non si intravvedono soluzioni a breve termine».
Gli scaffali sono sguarniti e l’elenco della spesa la dice lunga sulle condizioni in cui si trovano a dover operare le equipe mediche. Non ci sono garze, pannolini, pannoloni, provette, nutrizioni enterali, cateteri vescicali, siringhe, aghi. «Dobbiamo addirittura centellinare i tapini per gli aghi cannula, perché sono finiti anche quelli. E sapete cosa significa? Che non si possono cambiare più ogni tre giorni, come le regole igieniche prescriverebbero, e in questo modo il rischio di infezioni aumenta».