Quattro arresti domiciliari e nove obblighi di firma. Sono 13 le misure cautelari emesse dalla procura della Repubblica di Roma nei confronti di altrettanti soggetti aderenti all’antagonismo di sinistra. Perquisite anche le abitazioni di alcuni degli indagati. Rintracciati attualmente 10 dei 13; altri 2 sono stati individuati all’estero, mentre un ultimo è ancora ricercato.
I 13 sono finiti nei guai per quanto accaduto il 21 maggio 2016 nella Capitale.
Durante le manifestazioni di protesta contro le iniziative organizzate dal movimento di “Casapound” per la festa nazionale. In particolare, nei pressi della fermata Metro di via Cavour, due giovani militanti di organizzazioni di destra, mentre stavano transitando a bordo di un ciclomotore, sono stati violentemente aggrediti, con caschi e bastoni, dagli aderenti ai collettivi universitari, riportando lesioni. Nella stessa circostanza è stato gravemente danneggiato anche il mezzo di trasporto.
Inoltre, durante la marcia del corteo degli antagonisti, partito da piazza dell’Esquilino con destinazione piazzale Tiburtino, all’altezza di via Emanuele Filiberto, un gruppo di dimostranti armati di caschi e bastoni si scagliava contro un furgoncino NCC con a bordo, oltre l’autista, quattro turisti tedeschi scambiati per manifestanti di Casapound, provocando ingenti danni all’autoveicolo nonché lesioni ai passeggeri.
Le indagini, coordinate dal Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Roma dr. Eugenio Albamonte, per lo più noti esponenti dei centri sociali capitolini più radicali e dei collettivi studenteschi dell’Università “La Sapienza”. Rintracciati attualmente 10 dei 13; altri 2 sono stati individuati all’estero, mentre un ultimo è ancora ricercato.