Lettera ad Alessandro Andreatta (Pd), sindaco di Trento

Riceviamo e pubblichiamo

INVITO AL SINDACO PADRONE.

Egregio signor Sindaco Alessandro Andreatta,

nel manifestarle la mia sincera approvazione per i valori che Ella parrebbe perseguire,
stigmatizzo tuttavia le decisioni e le modalità da Lei assunte nel vietare una sala comunale per un convegno culturale di Ordine futuro / Forza Nuova.

Le pretestuose argomentazioni addotte, contrastano con gli stessi valori che Lei parrebbe invece sostenere, e non trovano riscontro e rilievo alcuno nelle massime Autorità istituzionali quali S.E. il Prefetto e il Questore, i quali, anche alla stampa locale, non hanno sollevato obiezione alcuna rispetto alle sue fantomatiche preoccupazioni di ordine pubblico.

Mi è pleonastico ricordarLe che l’ordine pubblico viene invece costantemente violato proprio dai soggetti dei centri sociali, notoriamente vicini all’area politica che Lei signor Sindaco rappresenta, che devastano e vandalizzano le città, impediscono le manifestazioni politiche di altri partiti, occupano immobili pubblici e privati, assaltano cittadini inermi e le stesse Forze dell’ Ordine
alle quali esprimo tutta la dovuta solidarietà.

Nel significarle, signor Andreatta, il mio totale dissenso verso le Sue decisioni, La invito a concedere lo spazio richiesto poiché la democrazia e la ratio, è noto, crescono proprio con il confronto e il dialogo che Lei, signor Sindaco, arbitrariamente e in modo autoritario preclude.

Lei cita in una intervista che “lo Statuto della comunità di Trento dice con chiarezza che la nostra è una città aperta al dialogo e al confronto con tutte le culture, con tutte le religioni e con tutte le categorie di pensiero. Vuole dir si che è aperta ma lo fa per costruire un’ identità migliore”

“Con tutte le categorie di pensiero”: La invito dunque a partecipare all’incontro e a “crescere” con le persone che lei pregiudizievolmente accusa di proclamare valori negativi e deplorevoli.

Lei, cosi facendo tradisce lo stesso statuto e favorisce lo scontro non l’incontro. Lei si erge a “padrone” dimenticando che, per la carica che ricopre è rappresentante di tutti i cittadini, anche di chi non la pensa come lei: succede, ne prenda atto e si confronti al fine di avere “un’identità migliore” che lo statuto stesso, che Lei tanto acclama, esige.

Egregio signor Sindaco Andreatta,
Lo scrivente, stigmatizza e contesta la sua decisione e la DIFFIDA a proseguire in atteggiamenti anti democratici e anti costituzionali.
In difetto procederò mio malgrado con denuncia al Prefetto per la violazioni di diritti costituzionali inalienabili, per le diffamazioni esercitate, e per tutti i danni patiti e patiendi che parimenti cagiona rispetto all’organizzazione dell’evento e alle spese personali per presenziarvi.

Caro Andreatta, La invito “all’incontro” del 15 aprile e non allo “scontro” di cui è palesemente triste autore e fautore.

Distinti saluti.
Alessandro prof. dott. Tamborini
Plenipotenziario e Cattedratico di Scienze Religiose, Storia e Simbolismo dell’Arte Antica e Medievale.