Venerdì 25 marzo, nella Repubblica Democratica del sud del Congo (RDC), alcuni miliziani di Kamwina Nsapu hanno decapitato quaranta poliziotti dopo aver teso un’imboscata al convoglio militare presso il villaggio di Malenge, nella provincia di Kasai. Nella regione i disordini vanno avanti dal mese di agosto.
I miliziani hanno sequestrato le armi e i veicoli su cui viaggiavano i poliziotti. Sei di loro sono stati risparmiati perché parlavano il Tshiluba, un dialetto locale.
Questo è l’attacco più sanguinoso contro le forze di sicurezza congolesi dall’inizio della ribellione che si è diffusa ormai a cinque province e costituisce una seria minaccia per il governo del presidente Joseph Kabila.