“Grillo, spaventevole Pappagone che realizza la profezia di Lenin”

A brigante, brigante e mezzo. LA 7

Tolta di mezzo la sinistra, squagliata tra scissionisti e carrieristi, alle prossime elezioni – a sfidarsi –resteranno in due: Beppe Grillo e Silvio Berlusconi.

I sondaggi segnalano la resurrezione del centrodestra e l’unica vera sfida elettorale, dunque, sarà quella tra i due: un comico e un capo-comico.

Un brigante e un brigante e mezzo, a dirla senza malizia…

E sempre nel buon nome della demograzia, questo lampadario di parola!

Uno, Berlusconi, è l’usato sicuro.

L’altro, Beppe Grillo, è lo spaventevole Pappagone che realizza la profezia di Lenin: mette a punto un programma di governo così perfetto da poterlo affidare anche a una cuoca. O perfino a Di Maio

E sono peggio dei comunisti, dice Silvio dei CinqueStelle.

Aumenta la povertà e aumentano i voti ai CinqueStelle, spiega allarmato Berlusconi.

Le persone disperate votano chi promette la rivoluzione, votano contro l’establishment, votano i grillini ma Beppe Grillo – dice il Cavaliere al Giornale – non ha mai lavorato a Mediaset perché voleva essere pagato in nero.

Grillo, al contrario, parla così di Berlusconi..

Ed è allora una guerra tra comunisti quella di Berlusconi e Grillo. Per questo è sparita la sinistra.

L’uno fa dell’altro un irriducibile nemico, ed è il rinfacciarsi reciproco dell’antico spavento: capaci di tutto, i comunisti, anche di mangiarsi i bambini.

A proposito di comunisti.

Secondo voi, tra Beppe Grillo e Silvio Berlusconi, chi è quello che se li mangia i bambini?

E’ sempre lì: o lì o là.

E’ la sentenza di Giufà.