PIMONTE (NAPOLI) – In dodici, tutti minorenni, un anno fa furono arrestati e portati in comunità per avere stuprato e filmato ripetutamente una 15enne, costringendola a sottostare alle violenze del branco con la minaccia di diffondere i video hard realizzati in un bosco.
Accadde a Pimonte, paese dei Monti Lattari.
Il Tribunale dei Minori di Napoli ha disposto un programma di riabilitazione per gli 11 ragazzi (uno di loro all’epoca era 13enne e quindi non imputabile). Già ai domiciliari dallo scorso 20 febbraio, ora sono destinati a tornare a scuola o lavorare (uno di loro ha raggiunto i 18 anni di età), svolgere attività sportive e di volontariato. L’unica restrizione disposta dal giudice è di non avvicinare in alcun modo la vittima, ma di adoperarsi per ristabilire – mediante adeguati comportamenti e scuse – dei buoni rapporti con lei dalla quale devono ottenere il perdono. ansa
In Italia, la giustizia è morta
Le indagini sono partite dalla denuncia della 15enne, che ai Carabinieri ha raccontato della terribile trappola in cui l’aveva attirata il suo ragazzo. Il ragazzino, infatti, dopo che avevano avuto un rapporto sessuale, l’ha minacciata di pubblicare un filmato che ritraeva la scena sui social network se non avesse avuto un rapporto anche con i suoi amici. Minaccia che si è ripetuta anche in altre occasioni.
L’attività di indagine ha consentito il riscontro delle dichiarazioni della vittima, poi ascoltata direttamente dal Pubblico Ministero minorile con l’ausilio di una psicologa, con quelle di alcuni testimoni, consentendo di individuare gli autori del fatto e le responsabilità di ciascuno nella commissione dei reati contestati.