De Mari Silvana: Non sono sotto inchiesta, ma questa falsa notizia diffusa dal Corsera è stata una fortuna. Ha ancora di più rilanciato quello che sto dicendo . La gaytudine causa patologia, è basata sul dolore, la penetrazione anale causa dolore, come testimoniato da gay.it e causa fuoriuscita di feci, come testimoniato da gay .it. Quindi è falso che sia naturale e normale. Grazie a questa notorietà sto raggiungendo i miei scopi. Altri medici e altri endoscopisti stanno aggiungendo le loro voci alle mie per parlare del disastro sanitario che è il mondo gay, mondo di dolore e sottomissione secondo le loro stesse affermazioni, mondo di dark room, glory hool e pugni infilati nella cavità anale.
Adolescenti, miei lettori, mi hanno scritto: mi chiedevo se sono gay, dopo aver letto quello che lei scrive mi sono risposto che non lo sono, e mi sono chiesto come mi fosse venuta un’idea del genere. Io lo so. Una martellante propaganda basata su narrazioni, film e telefilm dove il gay è sempre presente è sempre bello, etico, buono e perseguitato oltre che al l’indottrinamento scolastico e mediatico hanno determinato la spinta verso la gaytudine. Il nostro cervello funziona con i neuroni specchio, in particolare in adolescenza. Per l’adolescente uniformarsi al modello che è contemporaneamente buono e trasgressivo è irresistibile.
All’inizio la gaytudine è una scelta. Non può esistere in natura una pulsione istintiva a mettere il pene in mezzo ai batteri fecali di un altro uomo o di una donna, non può esistere in natura l’istinto di farsi infilare il pene nella cavità anale: se viene fatto senza lubrificante, le prime volte un intero tubetto di gel anestetico (luan) come raccomandato su gay.it, il dolore è intollerabile e le conseguenze (ragadi) quasi certe. Con il tempo si instaurano lesioni dello sfintere interno ed esterno, con allargamento del diametro dell’ano e un meccanismo di inversione del senso del piacere e del dolore fondamentale in ogni relazione sado maso.
Il secondo risultato che ho ottenuto è che un esercito di donne sta trovando il coraggio di ribellarsi alla penetrazione anale, che, grazie alla pornografia , è stata imposta a mogli, compagne, alle prostitute. Il dolore può essere talmente forte che per tollerarlo molte persone usano analgesici e miorilassanti. Grazie all’articolo del Corsera la frase : questo non è naturale, non è normale , è stata letta in tutta Italia, e l’esercito di persone che da sempre lo pensa ha finalmente trovato una voce. Una voce che non si fermerà.
Silvana De Mari