LUBIANA – Oltre 300 abitanti di Škofije, frazione del comune di Capodistria sul litorale sloveno, si sono riuniti per protestare contro la decisione di alloggiare i migranti nella cosidetta Casa dell’integrazione, una struttura di accoglienza gestita dallo Stato in grado di offrire una prima sistemazione ai migranti che dovranno arrivare dalla struttura che li ospita a Muggia (Trieste).
La polemica è scoppiata dopo che il ministero dell’Interno aveva trovato un accordo con il presidente della comunità locale, Edmond Gašpar, per la Casa dell’integrazione, destinata a facilitare la fase iniziale di inserimento per coloro che non riescono a essere indipendenti.
Quando le difficoltà sembravano superate, la protesta si è trasformata in un caso politico locale, con la richiesta di dimissioni a Gašpar da parte del sindaco di Capodistria, Boris Popovic. Il primo cittadino capodistriano, infatti, si è unito al coro degli oltre 300 insoddisfatti e ha proposto di distribuire i migranti fra le 22 unità territoriali del comune, idea rigettata dal segretario del ministero dell’Interno, Boštjan Šefic, che continua a mediare per trovare una soluzione. (ANSA)