Brescia: progetto di una moschea da 10mila mq con i soldi del Qatar

Pronti a costruire una moschea da 10mila mq a Brescia, nella zona della Fiera: ma solo se dal Qatar arriveranno gli investimenti promessi. E pronti anche ad offrire un cous cous ai leghisti, e in particolare a Fabio Rolfi, rappresentante della Lega in Regione: “Credo che il programma della Lega sia povero di idee se togliamo la guerra agli extracomunitari. Ma sono un partito importante”. (E’ evidente che non si sono mai preoccupati di leggerlo, ndr)

Sono queste le dichiarazioni di Jamel Hemmadi, presidente del centro islamico di Via Corsica intervistato sulle pagine del Corriere della Sera. Il progetto – di cui si parlà già da un po’: il fratello dell’emiro del Qatar ha promesso investimenti per realizzare 33 nuovi centri islamici in Italia, si pensava addirittura alle Tre Torri di Via Labirinto – prevede così la realizzazione di un’unica e grande moschea per i fedeli bresciani.

DA Qatar e Kuwait 2 miliardi di dollari a ISIS

Ecco chi ha acquistato le Toyota per l’Isis

Il mondo islamico è in evoluzione, ISIS si sta consolidando in Occidente

 “Darebbe lustro a tutta la città – dice Jamel Hemmadi – ed essendo in zona periferica non creerebbe problemi di nessun tipo”.

“Potremmo farla anche senza minareto. L’importante è avere un luogo per pregare, e non tanti surrogati come avviene oggi. Noi proveniamo da Marocco, Tunisia, Egitto, dove abbondano le chiese cattoliche. Chiediamo soltanto libertà religiosa”. (E chi mai gliela ha negata? Da Milano a Palermo, passando per Roma, pregano sdraiati in strada dappertutto, ndr)

Una sola grande moschea, alle porte della città e per tutti i musulmani (nordafricani) della provincia: “Avremmo più sicurezza e solo Imam formati e certificati. La soluzione è questa, l’integrazione si costruisce in questo modo”.

“La Lega Nord e Fratelli d’Italia vorrebbero eliminare ogni centro non in regola – spiega ancora Hemmadi al Corsera – Siamo d’accordo, ma allora la politica deve aiutarci per avere i permessi per creare moschee vere e proprie. Non supporteremo nessun eventuale partito islamico, crediamo nella laicità dello Stato: vogliamo solo non doverci nascondere per pregare”. (E quando mai hanno dovuto nascondersi? A che serve questo vittimismo patetico?)

L’investimento sarebbe a cura della Qatar Foundation, a cui i soldi certamente non mancano. E per ogni euro speso nella struttura religiosa, si legge sul Corriere, “la Qatar Foundation darebbe quasi altrettanto alla Loggia sotto forma di oneri di urbanizzazione”. La location prescelta sarebbe una vecchia cascina, da ristrutturare.