“Noi da sempre siamo favorevoli a percorsi di integrazione in Ue e a considerarli anche, come oggi si dice, con livelli di integrazione differenziati”. Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni nella sua informativa in Senato in vista del vertice europeo di domani.
Gentiloni ha difeso l’idea della cosiddetta Europa a due velocità spiegando che “dietro questo gergo c’è sostanzialmente il riconoscimento di uno stato di fatto: la ragione sociale, lo slogan che da sempre campeggia sull’Ue e cioè che l’integrazione deve essere sempre maggiore è una prospettiva molto difficile da realizzare nell’Europa a 27”. Quindi l’Europa a due velocità “non è contro qualcuno, non contro i paesi dell’Europa ex orientale, non si tratta di questo. E’ una realtà di fatto, oggi e da anni l’Ue su questioni fondamentali ha livelli di integrazioni differenziati”, dunque si tratta di “avere chance in più”.
“L’obiettivo – ha detto ancora il premier – è rispettare le regole ma cercare di modificare le politiche in modo che l’Europa cresca di più. A Bruxelles deve essere chiaro che in Italia le riforme non solo non si sono fermate ma non hanno rallentato il loro corso. Non siamo i primi della classe ma non accettiamo lezioni – ha rilanciato Gentiloni -. Sfido a trovare un altro paese in Ue che sia così impegnato in un processo di riforme”. (askanews)