PERUGIA, 7 MAR – Non versava praticamente nulla all’erario, secondo la guardia di finanza, l’azienda tessile di un imprenditore cinese operante nell’assisano per famosi marchi di abbigliamento, nei confronti del quale le fiamme gialle hanno eseguito un sequestro ‘per equivalente’ sulla base delle risultanze di una verifica fiscale, dalla quale è emerso che lo stesso imprenditore (indagato per frode fiscale), attraverso un collaudato sistema di fatture false per oltre 300 mila euro, era sostanzialmente in grado di pareggiare i ricavi conseguiti con dei costi fittizi, senza produrre all’apparenza alcun reddito.
L’azienda sembrava in regola, ma la Gdf ha da subito considerato strano che un’impresa “fasonista”, con propri dipendenti, si avvalesse della prestazione di terzi, azzerando così il proprio guadagno. (ANSA)