La natalità in Italia ha segnato un nuovo minimo storico nel 2016. Secondo il ‘Bilancio demografico nazionale’ diffuso oggi dall’Istat, la popolazione in Italia al 1° gennaio ammontava a 60 milioni 579.000 residenti, in calo di 86.000 unità rispetto all’anno prima.
Nel 2016 le nascite sono state 474.000, in ulteriore calo rispetto al 2015, quando si era toccato il livello minimo di 486.000.
La fecondità totale, spiega la nota, scende a 1,34 figli per donna (da 1,35 del 2015), un fenomeno dovuto soprattutto “al calo delle donne in età feconda, per le italiane, e al processo d’invecchiamento per le straniere”.
Sale di due decimi l’età media dei residenti, a 44,9 anni. “Gli individui di 65 anni e più superano i 13,5 milioni e rappresentano il 22,3% della popolazione totale; quelli di 80 anni e più sono 4,1 milioni, il 6,8% del totale, mentre gli ultranovantenni sono 727mila, l’1,2% del totale”.
SEMPRE PIU’ ITALIANI ALL’ESTERO, STABILI STRANIERI
Continua a salire il numero di italiani che si trasferiscono all’estero: nel 2016 sono stati 115.000 a fronte di 35.000 rientrati, con un saldo negativo di 80.000 unità, in crescita rispetto all’anno prima quando era stato di 72.000.
“Il numero di connazionali che decidono di trasferirsi in un Paese estero cresce del 12,6% rispetto al 2015 ed è quasi triplicato in sei anni (40mila cancellati italiani nel 2010)”, spiega l’istituto di statistica.
Gli stranieri residenti al 1° gennaio sono 5 milioni 29.000, stessa percentuale di un anno fa (8,3%), con un incremento di appena 2.500 unità.
Si tratta dell’incremento più modesto degli ultimi anni, ma il rallentamento della crescita della popolazione straniera, spiega Istat, si deve soprattutto alle acquisizioni della cittadinanza italiana, stimate in 205.000 nel 2016, il 38% delle quali ottenute da minorenni e il 50% da persone sotto i 30 anni. (REUTERS)