L’Euro buonanima è deceduto

Riceviamo e pubblichiamo

di Diego Gelmini

Che noia questi cialtroni europeoidi che continuano a sparare minchiate di natura economica senza strumenti minimi di comprensione, sembrano giocatori di golf con la mazza da baseball, quando va bene, o cacciatori di elefanti col battipanni, e fin qui non ci sarebbe nulla di male, senonchè questi dementi governano le nostre tasche, e non è che non si vede. E se possibile per la nostra informazione capita anche di peggio e si spiegano molte cose: il miglior (!!!) divulgatore economico, vice presidente del Sole 24 ore, Sebastiano Barisoni, ha un nuovo sponsor per la sua trasmissione quotidiana: JP Morgam. Ma chi vogliono gabbare ancora??

Problema: c’e’ l’Euro che è un aeroplano che non decolla, scava! Che facciamo? Lo usiamo come trattore agricolo? Magari si, ma con cosa decolliamo? Sembra una battuta ma è sufficiente a seppellire l’Euro a vita e non girarci in giro con pannicelli, tisane e fregnacce come la doppia velocità. “L’uscita sarà difficilissima …” minacciano, e già perché rimanerci dentro invece è una passeggiata. Allora torniamo alla Lira? Si certo, si parte con la doppia circolazione come in India dove ci sono 14 monete legali e si vivacchia, con quelli bravi (Lombardia) che faranno concorrenza a Frau Strunz Merkel Rottelmayer e al suo amico Martin Friedrich Hans Capò Schulz. E gli altri finiscano pure a vivere nelle baracche come nel dopoguerra attorno a Catanzaro. Si chiama messicanizzazione della democrazia italiana.
La doppia circolazione non è una buona idea e salta all’occhio: l’ha proposta Berlusconi, e basterebbe questo secondo Agatha Christie per offrire la prova della pistola fumante: è una stronzata!
E’ vero ma è una stronzata necessaria, perché per passare da una moneta all’altra ci vuole sempre un periodo di coabitazione, piaccia o meno ai raffinati pensatori che ci hanno accompagnato al disastro, protetti dall’establischment che hanno loro stessi servito con diligenza e reciproca goduria economica.

Ora per evitare che la più parte dei gentili ospiti lettori di queste righe si mettano subito a sghignazzare, più o meno come accadeva 10 anni fa quando scrivevo in DiamociDelNord che l’Euro era una iattura destinata al fallimento, vorrei dare per scontate un paio di cosette ormai note anche alla Signora Pina che gestisce con impegno e senza risultati la mia portineria: l’Euro buonanima è deceduto, e neanche il Padre Eterno di ritorno da Eboli potrebbe resuscitarlo, anche perché i figli di Merkel che puzzoneggiano in giro per l’Europa mai regaleranno il loro surplus commerciale agli altri e mai si accolleranno debiti che non sono loro propri. In secundis, più tardi troviamo una via di fuga all’italiana peggio è per tutti.

Ma una soluzione efficace è sotto il naso e basta poco coraggio. L’immmigrazione ormai e’ solo affare nostro, Bruxelles ci ha elemosinato 30 milioni su un costo annuo di 4 miliardi per far finta di aiutarci. Mentre sei miliardi li ha regalati a quel Nobil Uomo di Erdogan per fare i campi di concentramento e non dar fastidio da noi. E ma che schifo, per dirla con modi mielo-falsi, alla Serracchiani-Boldrini, le nuove furbette del demenziario.

Così è andata che abbiamo finito per accollarci un mare di soldi da regalare alla Libia per tenerseli e un mare di “paghette” giornaliere ai “migranti-risorsa!”, per farli ciondolare in Italia a delinquere, in quanto che … fuori non li vuole nessuno.

Bene allora Bankitalia, settemila dipendenti sperduti dopo l’arrivo della Bce, emetta suoi crediti come facevano le banche con i miniassegni da 100 lire trent’anni fa. Crediti chiamati con un nome di fantasia, un Pluto un Euro. Tutti i miliardi (una decina all’anno tra prebende libiche e paghette) sarebbero emessi da una banca privata che li garantisce, anche se Bankitalia privata non lo è proprio, e non graverebbero sul debito pubblico. Evvai, abbiamo una seconda moneta che circola in Africa ed è garantita dallo Stato Italiano, e ce l’abbiamo senza dover chiedere il permesso a nessuno.

E non è finita, i “migranti-risorsa-iattura” possono raccogliere quei certificati di credito chiamati Pluto e restituirli a Bankitalia per chiedere prestiti per far partire una attività, oppure possono mandarli a casa per aiutare la famiglia. Ma la cosa bella è che quel credito sarebbe riconosciuto nell’Africa che conta per i migranti, dalla Somalia alla Libia, dove Bankitalia ha propri uffici di cambio, finirebbe in breve ad essere ricercato come valuta pregiata nei Paesi come l’Eritrea che non hanno una valuta propria scambiabile nelle borse internazionali.

Ed essendo una moneta solida, ancorata a uno Stato sovrano, può proliferare con accordi bilaterali con altri Stati: quanto sarebbe disposta a concedere la Turchia per non veder circolare più dollari in certe zone ma monete diverse e da lei controllabili con accordi bilaterali con noi? E gli accordi bilaterali sono quello che è mancato all’Euro e che l’ha portato alla rovina. Quanti Paesi del nord Africa sarebbero contenti di questa nuova moneta mediterranea? Quanto la Russia sarebbe felice di sponsorizzarla per togliersi dai piedi un po’ di dollari e di marchi travestiti da euro? Quanto potremmo investire in Marocco, Tunisia ed egitto in Plutoni sonanti accettati e commercializzati da banche coinvolte nel progetto?

Noi saremmo in quel caso di nuovo una potenza regionale, avremmo una doppia circolazione monetaria da opporre a chi ci vuole vedere nelle condizioni della Grecia, ed avremmo aperto una porta con l’Est Europa finalmente integrata, dove le sanzioni che fanno bene solo a loro e tanto male a noi non potrebbero neppure più essere immaginate, datosi la moneta (i crediti) di scambio comune riconosciuta plurilateralmente.

A proposito di Grecia, Varoufakis prima che Schäuble lo accomodasse alla porta, prendere o morire, stava preparando per i greci una cosa molto simile e tenuta ampiamente sotto segreto. E c’è da aspettarsi che non appena una certa finanza si accorge delle potenzialità del nuovo credito di scambio, sia come strumento di sussistenza che di sviluppo, ricostruito badando a non ripetere i tragici errori dell’Euro, se ne innamori e finisca per imporlo anche agli altri nordisti sostituendo di fatto una porcheria di menti malate che circola sul serio per l’Europa.

Draghi? Draghi ha fatto ciò che poteva, ma gli manca un esercito, una guardia di finanza e una banca di investimento. Tirare giù soldi dall’elicottero era più efficace che darglieli ad altre banche. Ha fatto ciò che poteva. Requiem.

Gabriele Felice Presidente Consorzio SAVE ITALY