Nel disinteresse generale dei media mainstream, i negoziati sul rifinanziamento del debito greco di febbraio sono in stallo e la Grecia è di nuovo sull’orlo della bancarotta o dell’uscita dall’euro. In questa situazione, con la Grecia messa in ginocchio dai creditori internazionali, è immancabile l’esternazione di qualche politico tedesco sulla necessità di imporre condizioni ancora più umilianti. Questa volta è il turno di Markus Soeder, ministro delle finanze bavarese. Voci dall’Estero
Nuovi finanziamenti alla Grecia? Gli ultra-conservatori tedeschi hanno qualche idea… Sì, nuovi aiuti sotto condizionalità. Quali condizioni? Le condizioni usuali che di solito pongono gli strozzini: oro e immobili.
Il ministro delle Finanze della Baviera Markus Soeder (Csu) ha dichiarato al quotidiano Bild che se la Grecia dovesse ricevere nuovi aiuti, dovrebbero essere poste nuove condizioni: pegni sotto forma di contanti, oro o immobili.
Soeder ha anche detto che la Grecia deve attuare le riforme per ricevere nuovi aiuti – ma questo lo affermano tutti.
Soeder appartiene al partito conservatore Unione Cristiano Sociale, gemello della CDU di Angela Merkel.
Durante la crisi del debito del governo greco, Soeder è stato tra i più accesi nel chiedere che la Grecia uscisse dall’eurozona. Nel 2012, dichiarò un’intervista: “Atene deve essere un esempio di come questa zona euro possa anche mostrare i denti.”
Il politico, cinquantenne, è stato etichettato dal settimanale tedesco Der Spiegel come uno dei dieci politici europei più pericolosi.
Der Spiegel ha definito questi ‘politici pericolosi’ così: “qualsiasi politico che ricorra al populismo a buon mercato, al fine di riscuotere consensi nella politica interna”.
Benché Soeder non abbia fornito dettagli su che tipo di oro avrebbe accettato, il gioco delle associazioni mentali mi ha fatto rabbrividire. Non senza ragione.
Nel 2012, sotto la guida di Soeder, la Baviera ha impegnato 500.000 euro (687.546 dollari) di fondi pubblici per l’Istituto di storia contemporanea (IfZ), con sede a Monaco, al fine di produrre una versione critica e annotata del Mein Kampf di Adolf Hitler da pubblicare nel 2015, alla scadenza dei diritti d’autore. Soeder all’epoca dichiarò che la pubblicazione avrebbe avuto lo scopo di “demistificare” il manifesto di Hitler. In ogni caso, nel 2013 il governo bavarese ha interrotto i suoi finanziamenti al progetto.
La spocchia di questi merdosi di tedeschi è sempre più ripugnante, credono che l’unione sia l’officina dove recuperare i pezzi andati fuori uso della loro macchina statale, peccato che benchè si sia prossimi allo sfascio dell’eurozona la germania continurìerà purtroppo a rimanere in piedi senza per questo pagare pegno per tutte le porcate fatte in oltre 15 anni.