Lega condannata per la parola ”clandestini”

“Costituisce una discriminazione” l’uso dell’espressione “clandestini” contenuta nei manifesti della Lega affissi nell’aprile 2016 a Saronno, in provincia di Varese, secondo il giudice del Tribunale civile milanese Martina Flamini che, con un’ordinanza del 22 febbraio 2017, ha condannato la Lega Nord, la Lega Lombarda e la Lega Nord Saronno a un risarcimento di 10mila euro nei confronti delle due associazioni che hanno presentato il ricorso.

Una strisciante dittatura nel nome dell’antirazzismo e dell’antisessismo

Come scrive sul suo sito la Asgi (ricorrente insieme al Naga), “il tribunale di Milano afferma il carattere discriminatorio dell’espressione ‘clandestini’ riferita a 32 richiedenti asilo che dovevano essere accolti nel territorio di Saronno”. Espressione che campeggiava sui cartelli (in tutto circa settanta) affissi durante una manifestazione della Lega Nord a Saronno dell’aprile 2016 per protestare contro l’arrivo di una trentina di migranti in un centro della Caritas ambrosiana, sito in un ex liceo della cittadina lombarda.  (ANSA)

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C’è qualcuno che, oltre ad imporci un’immigrazione fuori controllo, vuole imporci anche una nuova lingua italiana. E dunque, io continuerò a pronunciare la parola messa al bando“. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, commenta la sentenza del Tribunale Civile di Milano che ha condannato a 10mila euro di danni (oltre a 4mila euro di spese legali) la Lega per ‘discriminazione’ relativamente ai manifesti esposti a Saronno nel 2016 in cui si usava il termine “clandestini” per i richiedenti asilo. “Siamo alla follia – dice Salvini – si perseguono gli italiani e i vocaboli usati. Io sono andato a controllare sulla Treccani il termine, onde evitare fraintendimenti… Basta leggere un dizionario della lingua italiana“. (ANSA)

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