La Croazia vende armi ai Sauditi per i ribelli siriani, con l’aiuto della Cia

Nel 2016 la Croazia avrebbe sensibilmente aumentato la vendita all’Arabia Saudita di munizioni risalenti all’epoca jugoslava e alla guerra degli anni Novanta, che poi, secondo organizzazioni per la difesa dei diritti umani, verrebbero illegalmente ridirette verso le zone di guerra, in primo luogo in Siria. Lo afferma un articolo pubblicato sulla rete giornalistica balcanica Birn, ripreso oggi dalla la stampa di Zagabria.

Secondo questa fonte, nei primi nove mesi dell’anno scorso la Croazia avrebbe venduto munizioni, mine e lanciarazzi, in tutto 2600 tonnellate, per un valore complessivo di 83 milioni di euro. Che la destinazione di queste armi sia la Siria lo dimostrano varie immagini riprese in zone di guerra in quei Paesi in cui si vedono armi di produzione croata.

La Croazia fu indicata come un importante fornitore di armi per le forze di opposizione siriane gia’ nel 2012. Da allora il governo avrebbe in vari modi, anche come sembra con l’aiuto della Cia americana, tentato di nascondere la vera destinazione delle forniture. I dubbi che l’Arabia Saudita possa essere il reale compratore dei lotti di armi croate sono avallati dal fatto che il suo esercito è rifornito da armi moderne, mentre la Croazia negli ultimi anni sta svuotando i magazzini di munizioni vecchie anche trent’anni, considerate ormai superflue dall’esercito di Zagabria, parte della Nato dal 2009. Secondi dati raccolti dalla Birn, dal 2012 dalla Croazia in Siria sono arrivate 6 mila tonnellate di munizioni varie. Le vendite sono però sempre passate attraverso Turchia, Giordania, Arabia saudita e altri Paesi arabi, noti per il loro appoggio alle opposizioni al regime di Bashar al-Assad. ANSAMED